La mia Umbria, la parte
più morbida e semplice di questa regione, comincia per chi viene dal nord,
quando lungo l’autostrada A1 si incontra Fabro, un gomitolo di case appollaiate
su una collina. Di paesi così, nella terra dove ho scelto da quattro anni di
abitare, ce ne sono moltissimi. Tutti simili nella loro storia orgogliosa di
borghi medioevali e genti povere, ma fiere.
Mia
Martini, da qualche tempo tornata al successo, deve forse ai luoghi dove si è
trasferita la bellezza serena che traspare dal suo viso.
Il
nostro viaggio dunque parte da Fabro?
No:
Fabro è una porta ‘mentale’ del nostro itinerario, nel senso che molti borghi
dei quali parleremo gli rassomigliano, ma anziché trovarli di fianco
all’autostrada, bisognerà andare a cercare. E sarà Baschi il primo nucleo amico
nel quale fermarci. Situato sopra uno sperone, molto pittoresco, questo
paese conserva una magnifica Chiesa
parrocchiale cinquecentesca, quella di San Nicolò. Qui si acquista e si beve
del favoloso ‘Orvieto bianco’.
Per
quale strada ci incamminiamo?
Propongo
la statale n.205 che si snoda in un magnifico panorama con fondovalle
lussureggianti e agglomerati molto caratteristici di case coloniche. Uno dei
più graziosi, proseguendo presso sud, è quello di Tenaglie in mezzo a una selva
di quercioli. Poi vale la pena di deviare a destra per Alviano: Situato dentro
una cerchia di colli sgretolati dal tempo, un tempo fu un feudo della famiglia
Liviani. La rocca quattrocentesca è davvero grandiosa con le sue torri e il
cortile rinascimentale. Nella cappella della piccola Chiesa c’è un affresco del
‘600 dove si narra del miracolo delle rondini: San Francesco, mentre predicava
in Alviano, fece tacere le rondini che lo disturbavano.
Com’è
la campagna da queste parti?
Dire
bellissima mi sembra poco. Si alternano prati a coltivazioni di ulivi, viti,
grano. E poi ci sono cipressi, alberi da frutta, mille varietà di piante. E
proprio ritornando sulla strada statale n.205, si giunge a Lugnano in Teverina
in alto su un colle. La natura non è solo ricca di per sé, è come se gli
abitanti volessero migliorarla. Tutti qui hanno il culto del verde, anche i
bambini. I campi sono ben tenuti, le piante curate singolarmente.. C’è
un’armonia speciale tra questa gente e la sua terra.
Cosa
ci consiglia di mangiare nelle trattorie locali?
Certamente
la carne. In umido o alla brace è sempre squisita. Le bestie sono allevate
secondo gli usi antichi. A proposito, se voleste acquistare qualcosa da
regalare a un amico, suggerirei non di comprare oggetti di artigianato, ma
generi alimentari: l’olio, gli insaccati, i funghi, le creme di porcino e
tartufi e inoltre un magnifico amaro, tipico di queste parti, che si chiama
amaro Viparo.