Era la
fine del 1977. In una riunione alla Lem Audio Service System di S. Giovanni
Marignano, alle porte di Cattolica, si discuteva della tournée di Mimì (Mia
Martini), che sarebbe partita a breve, e nel frattempo c'era in giro Aznavour
con il suo tour, che prevedeva però pochissime date.
Non so come, ma Bibi (Ballandi, l'impresario della Martini e di molti
altri artisti) riuscì ad avere un incontro coll'impresario di Aznavour e così
si decise di accoppiare i due (artisticamente) e partì il tour. Facemmo molte
date in Italia. Ricordo il palasport di Bologna, poi Milano, Roma e altre
ancora. Alla fine gli impresari decisero di fare l'ultima data a Parigi,
all'Olympia, che all'epoca era gestita da Bruno Coquatrix.
Tutto qui: non fu Az a portare Mimì a Parigi, ma semplicemente si decise
di concludere lì il tour.
E' superfluo dire che io feci i salti dall'entusiasmo quando ci dissero
che andavamo a Parigi e poi all'Olympia! Az (il suo vero cognome è Aznavourian)
mi piaceva da matti, specie con la sua L'Istrione,
e poi un pezzo di cui non ricordo il titolo, ma le parole erano in italiano"ieri
lei ecc." e la cantava
anche la Berti.
A Parigi non ci ero mai stato e pensavo di toccare il cielo, però troppo
presto mi ricordarono che ero lì per lavoro. Soprattutto le prove furono
massacranti. Se Mimì era quel che era, Az non era da meno, anzi peggio. Le
litigate con i musicisti erano all'ordine del giorno. Charles è un
perfezionista fino all'eccesso.
L'unica cosa bella fu che feci amicizia con i tecnici francesi e io, che
pensavo a Parigi come tutti normalmente ci possono pensare, mi trovai con loro
a mangiare in certi posti dove i turisti non vanno.
E' vero che mi fecero vedere Parigi, ma non come immaginavo io. Piccoli
bar fumosi, bettole dove si mangiava quel che passava il convento, però il fatto
di essere lì mentre gli altri pagavano e io ero pagato per quello, era
gratificante.
Ne ricordo uno dove vado ancora oggi. E' sul Canal St. Martin e quando
sei dentro, ti aspetti di vedere la porta aprirsi ed entrare la Piaf, o
Montand, o Gabin o altri miti di quel calibro.
Di tempo non ce n'era mai abbastanza. Ogni giorno bisognava cambiare
qualcosa. Prove su prove per poi finalmente andare in scena e lì si apriva il
cielo. Ricordo un pezzo spettacolare, "Et
Maintenant" cantata a
due voci. Faceva venire la pelle d'oca e devo dire che nemmeno il grande Bécaud
riusciva a trasmettere la stessa emozione.
Ricordo un giorno che in camerino venne Trenet. Avrei dato l'anima per
sentirli cantare tutti e tre insieme!
Carlo Romano F.A.Q Parigine
Mia Martini e Charles Aznavour in "Dopo l'amore"http://www.youtube.com/watch?v=g45C3WJt3HQ
Post correlati:
Una serata con Mia Martini e Charles Aznavour
http://questimieipensieri.blogspot.it/2013/12/una-serata-con-mia-martini-e-charles.html
Mia Martini - Charles Aznavour accoppiata vincente http://questimieipensieri.blogspot.it/2011/01/mia-martini-charles-aznavour-accoppiata.html
Ecco un altro articolo su questa collaborazione Mia Martini con Charles Aznavour. Clicca qui:
Post correlati:
http://questimieipensieri.blogspot.it/2013/12/una-serata-con-mia-martini-e-charles.html
Mia Martini - Charles Aznavour accoppiata vincente http://questimieipensieri.blogspot.it/2011/01/mia-martini-charles-aznavour-accoppiata.html
Nessun commento:
Posta un commento