Mia Martini, 35 anni appena compiuti, ha ormai raggiunto una
grossa maturità artistica e un indubbio fascino femminile. Nel suo futuro di
artista Mia Martini si vede più cantautrice e sempre meno interprete. Nel
frattempo mentre pensa al prossimo album, si diverte a fare la disc-jockey in
una discoteca milanese.
Per presentarsi al suo
pubblico, in questo fine d’anno 1983, Mia Martini, indiscutibilmente una delle
più belle voci italiane, - ma lei rifiuta questa etichetta e dice di sentirsi
un’artista e basta con i pregi e i difetti di una donna comune – ha scelto un
album “live” registrato in ottobre al Teatro Ciak di Milano.
Un disco che comprende ben quattordici canzoni tra le più
importanti di autori che hanno reso grande la musica contemporanea e che hanno
influenzato in qualche modo la luminosa carriera di Mia. Ed è anche un ellepi
che vuole essere dedicato, con amore e gratitudine, a tutti quelli che, in
oltre quindici anni di attività, sono stati vicini alla cantante calabra.
Dunque ai nomi di
Lennon, De Gregori, Joni Mitchell, Randy Newman, Fabrizio De Andrè, Chico
Buarque De Hollanda, Paolo Conte, Ivano
Fossati e Stevie Wonder, vanno aggiunti anche quelli più semplici del
giornalaio, del portiere di casa, del promoter e di tutti quelli che
quotidianamente stanno vicini a Mimì, come viene confidenzialmente chiamata
dagli amici.
“Miei compagni di
viaggio” è perciò un disco che in un certo senso può e deve considerarsi una
pietra miliare nella vita artistica della cantante. Una tappa importante che
segna una svolta artistica decisiva nella vita della Martini. Non a caso infatti
Mimì in proposito precisa: Sto già
lavorando al prossimo album: l’ottanta per cento sarà composto da pezzi miei.
L’intervista
Sempre più cantautrice e sempre meno interprete, allora?
Sì, con il passare
degli anni mi accorgo che non posso cantare pezzi che vengono scritti per me.
Una canzone, prima ancora di interpretarla, devo sentirla mia.
Ma faresti una canzone
per un altro artista?Sì, ma questo artista dovrei conoscerlo bene, anzi benissimo.
E’ da poco finito l’anno, è tempo dunque di bilanci. Com’è quello tuo?
Tutto sommato positivo:
sia come donna che come artista mi sento serena e abbastanza realizzata. Per
fare musica, devo ammettere che ho
scelto la strada più difficile e meno commerciale, quindi ogni giorno mi capita
di toccare più spine che rose…ma mi sta bene così!
La morte del mio “road manager” Pier e di Saverio.
E cosa ti aspetti dall’anno nuovo?
Ho lo sfratto: dunque mi aspetto una casa…
Comunque anche se non ha una casa, Mia ha trovato uno
splendido locale a Milano in via Borgogna. Si chiama “Haikala Jam” ed è una
discoteca aperta da poco e subito diventata di moda perché tra l’altro è
l’unica dove i ragazzi che hanno voglia e competenza possono cantare e suonare
qualsiasi tipo di strumento.
Silvio Rossi Intrepido 1984
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Un disco memorabile di Mia Martini:"Miei compagni di viaggio" [1983/1996]
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http://questimieipensieri.blogspot.com/2008/12/recensione-di-mia-martini-in-concerto.html
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