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lunedì 19 maggio 2014

Mia Martini perdona il " profeta " Ippoliti



Vivace botta e risposta tra la vincitrice annunciata e il vincitore reale della rassegna, Luca Barbarossa, fa lo spiritoso: Mai più eliminazioni, fa male alla salute.

Nervosa. Stressata. Assordata dalle "trombe" che senza requie annunciavano la sua vittoria al Festival. Adesso che si deve accontentare del secondo posto, Mia Martini può confessare tutta l' angoscia che le si era insinuata nell' anima: lo fa con toni sereni, ironici, pacati. Saranno state proprio le grandi strombazzate fuori tempo del suo trionfo a influenzare negativamente la sua gara?

Lei non ha nessuna intenzione di recriminare. Anzi, butta decisa acqua sul fuoco:
No, non sento d' essere stata danneggiata. Dalle 'sparate' mi hanno ardentemente difeso in tanti, soprattutto Pippo Baudo e Alba Parietti. Così quando ho cantato la tensione è svanita, e adesso tutto è passato, è finito.
 L' elegantissima Mimì non porta rancore neppure a Gianni Ippoliti, il più insistente e incaponito tra gli annunciatori della sua vittoria.
Scambierei volentieri quattro chiacchiere con lui, gli offrirei da bere. Anche perché , redarguito, s' è corretto, è stato carino. Credo abbia capito che noi cantanti siamo dei professionisti.
 Si merita una valanga d' applausi, sorrisi, "brava, brava".

Il vero vincitore Luca Barbarossa, anche lui predestinato sin dall' inizio all' Olimpo festivaliero ma con meno chiasso, si sente messo in secondo piano. E si fa largo, pensando d' essere spiritoso: Aho' , ho vinto io, non so se v' è arrivata la notizia...
Ne ricava risate con contorno di 'buu'. Ma il bel Luca che canta "Portami a ballare" alla mamma non si fa intimidire:
Io non lo sapevo per niente che avrei vinto.

Mia non resiste e lo interrompe:
Eri all' estero? Guarda che nella palla di cristallo c'eravamo tutt' e due.
Lui, di rimando:
No, io sulle palle non mi sono mai basato.
Di nuovo Mimì :
E con mamma come la metti?.
Ancora lui, buttandola sul goliardico:
 Spogliamoci tutti....
Perfetto, mica che qualcuno pensasse di stare a Oxford in compagnia di gentlemen.

E il romano Barbarossa aggiunge:
Mia è un' interprete straordinaria, non capisco perché lo vogliate scoprire tutti oggi. Si dovrebbe vivere il Festival in un modo un po' più dignitoso. Ho visto, anche dietro le quinte, scene da matti: gente che stava male di stomaco e stringeva amuleti.
Poi si raddolcisce:
 Scusate, ma non ho sabotato io il 'sistema' sanremese, mi sento imbarazzato.
 E finalmente offre una riflessione:
 Bisogna restituire spessore artistico a Sanremo. Bisognerebbe istituire delle sezioni di gara differenziate, come avviene per i Grammy; si dovrebbero scegliere le canzoni non secondo la logica della lottizzazione, in base alla casa discografica, ma per soddisfare il gusto del pubblico. E spero che l' eliminazione resti un fatto eccezionale di quest' edizione: è un giochetto che fa male soltanto alla pelle di noi cantanti.

 Irrompe Baudo, deus ex machina della quattro giorni canora:
Il risultato della gara mi sembra giusto. Sono canzoni interessanti, di qualità .
 Ma lo sa il Pippo Nazionale che il Presidente Cossiga ha mollato una picconata anche a lui? Non gli sono simpatico, ma pure lui non gode della mia simpatia....

 E irrompe Aragozzini, uno dei tre produttori esecutivi di questo Sanremo organizzato dalla Rai:
Viva la canzone italiana. E speriamo che l' anno prossimo si possa fare un vero Festival, un Festival con tanti cantautori.

 In disparte se ne sta il giovane e timido fiorentino Paolo Vallesi, terzo. Emozionato e stretto tra Barbarossa e Mia Martini, riesce a dire in un soffio:
 Mi sento più che soddisfatto, sono meno di tre anni che faccio il cantante. Nel ' 91 ho vinto tra le "Nuove proposte" e quest' anno non potevo sperare di meglio che piazzarmi subito dietro a due artisti bravissimi.

 Gloria Pozzi Corriere della sera 1992

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