Una delle
artiste più grandi e più amate d’Italia. Eppure è morta in solitudine, eppure
quando era in vita dicerie odiose degne di una medievale caccia alle streghe la
facevano soffrire, eppure nell’epoca delle celebrazioni a gogò, dei festival
su-tutto-purché-sia, il suo nome si pronuncia ancora troppo di rado. Lei è Mia
Martini, Mimì per gli amici e i milioni di fan e oggi a Roma saranno in
tanti a ricordarla proprio nel diciannovesimo anniversario della sua morte. La
serata intitolata Mia cara Mimì si svolgerà nel Lanificio Atelier dove si
alterneranno gli omaggi dei big della musica italiana, come Sal Da Vinci,
Mariella Nava, Mimmo Cavallo, Barbara Cola, Raiz, Fausto Mesolella, le White
Nymphs, Loredana Errore, Luca Napolitano, i Baraonna, Davide Misiano, Simona
Patitucci, Emanuele Lucas e Alessia Di Francesco che si sono ispirati o hanno
avuto l’onore di collaborare con Mia, esibizioni corali, passi a due sulle note
delle sue canzoni più famose. Alcuni si troveranno a leggere sul palco la
lettera che avrebbero sempre voluto scrivere ma che non hanno mai potuto
recapitare a Mimì. Insomma una serata ad alto tasso emotivo della quale abbiamo
parlato con una delle principali protagoniste, Mariella Nava.
Perché
parteciperà?
Quando me
lo hanno chiesto ho detto subito di sì. Mimì mi è sempre stata cara come
artista e mi è sempre molto dispiaciuto il fatto che sia uscita di scena così
sola. Purtroppo non ho avuto il tempo di entrare davvero in contatto con lei,
ho potuto stringerle la mano e incontrarla negli studi dell’Rca dove l’ho vista
al lavoro e dove ha iniziato. Ma l’ho sempre considerata come una di famiglia per lo
stretto legame che ho con Renato Zero e che lei ha sempre avuto con lui. Loro
due erano come fratello e sorella. Poi, naturalmente da autrice, ho sempre
sognato di collaborare con lei. E in qualche modo ci sono riuscita.
Cioè? Com’è
andata?
Scrissi una
canzone pianoforte e voce espressamente per lei e gliela feci recapitare
tramite il produttore. Poi non ne seppi più nulla e lei dopo qualche mese morì.
Molti anni dopo, nel 2007, ricevetti una telefonata dal produttore Maurizio
Piccoli. Lui, che aveva collaborato con Mimì nell’ultimo periodo della sua
vita, aveva trovato alcuni provini inediti e tra questi c’era anche il mio
pezzo. Per me è stato un regalo immenso, un regalo dal Cielo.
Come si
chiama il pezzo?
Si intitola
“Le altre” ed è una canzone dedicata alle donne non titolari di una storia
d’amore, a quelle illegittime, a quelle che nessuno sa. Donne che soffrono
tanto in questo ruolo da eterne seconde, proprio come era capitato a Mimì nella
sua difficile vita sentimentale. E, naturalmente, canterò proprio questa
canzone nello show in ricordo di lei.
Mia Martini
non è ricordata quanto e come dovrebbe. È d’accordo?
Sì, la sua vita è sempre stata in salita. E anche ora che è uscita dalle scene
continua a essere in salita. Ma lei è una delle più grandi e come tutti i
grandi ha lasciato un vuoto immenso. E poi è straordinariamente amata dal
pubblico che non l’ha mai dimenticata. A girarle la faccia furono tanti addetti
ai lavori.
Tanti, ma
non il suo amico Renato Zero.
No, lui no.
Le fu sempre vicino come un fratello. E dietro il ritorno di Mimì a Sanremo ci
fu proprio Renato che si spese personalmente per poterla ammirare ancora su
quel palco. Quando Mimì era all’Ariston, Renato era in sala ad applaudirla.
Questi giorni non sono facili nemmeno per lui.
Cosa ne
pensa della disavventura che gli è capitata?
Un grande
dolore perché è stato colpito proprio da coloro che lui ha sempre tenuto in
così grande considerazione, quelli vicino allo zero.
Quali sono
invece i suoi prossimi appuntamenti professionali?
Ho appena pubblicato un disco “Sanremo sì, Sanremo no” dove ho inserito anche i due pezzi che sono stati tanto lodati dalla commissione del Festival di quest’anno ma poi sono stati scartati. Inoltre ho appena cominciato la mia avventura discografica. Ho una piccola etichetta indipendente, Suoni dall’Italia, per dare voce a nuovi talenti. Il primo? Mimmo Cavallo. È da sentire, scrive delle canzoni bellissime.
Ho appena pubblicato un disco “Sanremo sì, Sanremo no” dove ho inserito anche i due pezzi che sono stati tanto lodati dalla commissione del Festival di quest’anno ma poi sono stati scartati. Inoltre ho appena cominciato la mia avventura discografica. Ho una piccola etichetta indipendente, Suoni dall’Italia, per dare voce a nuovi talenti. Il primo? Mimmo Cavallo. È da sentire, scrive delle canzoni bellissime.
Cinzia
Marongiu per Tiscali Spettacolo e Cultura
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http://questimieipensieri.blogspot.it/2012/02/come-nasce-una-canzone-mariella-nava.html
Scrivo. Una lettera di Mariella Nava a Mia Martini
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