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lunedì 12 maggio 2014

Mariella Nava: "Per Mia Martini (Mimì) ci vorrebbe un risarcimento più che il ricordo"


 
Una delle artiste più grandi e più amate d’Italia. Eppure è morta in solitudine, eppure quando era in vita dicerie odiose degne di una medievale caccia alle streghe la facevano soffrire, eppure nell’epoca delle celebrazioni a gogò, dei festival su-tutto-purché-sia, il suo nome si pronuncia ancora troppo di rado. Lei è Mia Martini, Mimì per gli amici e i milioni di fan e oggi a Roma saranno in tanti a ricordarla proprio nel diciannovesimo anniversario della sua morte. La serata intitolata Mia cara Mimì si svolgerà nel Lanificio Atelier dove si alterneranno gli omaggi dei big della musica italiana, come Sal Da Vinci, Mariella Nava, Mimmo Cavallo, Barbara Cola, Raiz, Fausto Mesolella, le White Nymphs, Loredana Errore, Luca Napolitano, i Baraonna, Davide Misiano, Simona Patitucci, Emanuele Lucas e Alessia Di Francesco che si sono ispirati o hanno avuto l’onore di collaborare con Mia, esibizioni corali, passi a due sulle note delle sue canzoni più famose. Alcuni si troveranno a leggere sul palco la lettera che avrebbero sempre voluto scrivere ma che non hanno mai potuto recapitare a Mimì. Insomma una serata ad alto tasso emotivo della quale abbiamo parlato con una delle principali protagoniste, Mariella Nava.

Perché parteciperà?
Quando me lo hanno chiesto ho detto subito di sì. Mimì mi è sempre stata cara come artista e mi è sempre molto dispiaciuto il fatto che sia uscita di scena così sola. Purtroppo non ho avuto il tempo di entrare davvero in contatto con lei, ho potuto stringerle la mano e incontrarla negli studi dell’Rca dove l’ho vista al lavoro e dove ha iniziato. Ma l’ho sempre considerata come una di famiglia per lo stretto legame che ho con Renato Zero e che lei ha sempre avuto con lui. Loro due erano come fratello e sorella. Poi, naturalmente da autrice, ho sempre sognato di collaborare con lei. E in qualche modo ci sono riuscita.

Cioè? Com’è andata?
Scrissi una canzone pianoforte e voce espressamente per lei e gliela feci recapitare tramite il produttore. Poi non ne seppi più nulla e lei dopo qualche mese morì. Molti anni dopo, nel 2007, ricevetti una telefonata dal produttore Maurizio Piccoli. Lui, che aveva collaborato con Mimì nell’ultimo periodo della sua vita, aveva trovato alcuni provini inediti e tra questi c’era anche il mio pezzo. Per me è stato un regalo immenso, un regalo dal Cielo.

Come si chiama il pezzo?
Si intitola “Le altre” ed è una canzone dedicata alle donne non titolari di una storia d’amore, a quelle illegittime, a quelle che nessuno sa. Donne che soffrono tanto in questo ruolo da eterne seconde, proprio come era capitato a Mimì nella sua difficile vita sentimentale. E, naturalmente, canterò proprio questa canzone nello show in ricordo di lei.

Mia Martini non è ricordata quanto e come dovrebbe. È d’accordo?
Sì, la sua vita è sempre stata in salita. E anche ora che è uscita dalle scene continua a essere in salita. Ma lei è una delle più grandi e come tutti i grandi ha lasciato un vuoto immenso. E poi è straordinariamente amata dal pubblico che non l’ha mai dimenticata. A girarle la faccia furono tanti addetti ai lavori.

Tanti, ma non il suo amico Renato Zero.
No, lui no. Le fu sempre vicino come un fratello. E dietro il ritorno di Mimì a Sanremo ci fu proprio Renato che si spese personalmente per poterla ammirare ancora su quel palco. Quando Mimì era all’Ariston, Renato era in sala ad applaudirla. Questi giorni non sono facili nemmeno per lui. 

Cosa ne pensa della disavventura che gli è capitata?
Un grande dolore perché è stato colpito proprio da coloro che lui ha sempre tenuto in così grande considerazione, quelli vicino allo zero.

Quali sono invece i suoi prossimi appuntamenti professionali?

Ho appena pubblicato un disco “Sanremo sì, Sanremo no” dove ho inserito anche i due pezzi che sono stati tanto lodati dalla commissione del Festival di quest’anno ma poi sono stati scartati. Inoltre ho appena cominciato la mia avventura discografica. Ho una piccola etichetta indipendente, Suoni dall’Italia, per dare voce a nuovi talenti. Il primo? Mimmo Cavallo. È da sentire, scrive delle canzoni bellissime. 

Cinzia Marongiu per Tiscali Spettacolo e Cultura


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Scrivo. Una lettera di Mariella Nava a Mia Martini


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