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lunedì 7 febbraio 2011

Da Sanremo in poi. DAC intervista Mia Martini

Ad undici anni si esibiva ad Ancona e provincia con un repertorio di sessanta canzoni per duemila lire ed una cena a serata; agli inizi dei “Seventies” le prime esperienze discografiche e, subito dopo, la grande consacrazione del successo.


Dall’83 un black-out totale per certe “Incomprensioni” con l’industria del disco. Ma ora Mia Martini è di nuovo sulla breccia da ottima interprete, quale non ha mai smesso di essere.
Dopo ben dodici anni Mia Martini è tornata a cantare davanti ad un pubblico in carne ed ossa. Non accadeva dal lontano 1977, da quando, cioè, accanto a Charles Aznavour, si era esibita in una serie di acclamatissimi concerti in Francia.


DAC : Perché tanto tempo prima di offrire nuovamente ad una platea l’emozione di ascoltare dal vivo uno fra i più grossi talenti in circolazione?
Sono le stranezze della vita o, per meglio dire, di questo mestiere, racconta con voce pacata, che tuttavia lascia trapelare un neppure troppo vago senso polemico nei confronti di alcuni addetti ai lavori. I suoi occhi penetranti e vispissimi però fanno subito capire che non è il caso di riaprire la piaga di certi brutti ricordi.

DAC : C’è una ragione, un motivo che spiegano questa rinascita?
La verità è che adesso mi diverto, faccio quello che realmente desidero fare. Se canto una canzone ci devo credere, altrimenti non riesco ad interpretarla, a raccontarla. Il tempo del black-out, come tu lo hai definito, l’ho passato a capire, a studiare musica ed autori, a conoscere culture musicali di altri paesi. In questo modo credo di essermi affinata professionalmente e di aver compreso ciò che realmente la mia sensibilità di donna e di interprete andava cercando.

DAC : Cos’altro fa di divertente Mia Martini?
Viaggiare! Ho scoperto che fare la turista è appagante da morire. In ogni città che ha toccato la tournèe ho trovato il tempo di visitare musei, chiese, palazzi e d’incontrare una vasta umanità di persone, ora umili, ora eccentriche, che mi hanno arricchita interiormente; e credo che per un essere umano non sia cosa da sottovalutare.

DAC : Cosa pensi della tecnologia sempre più sofisticata che correda il mondo musicale?
Amo molto i computers perché ti semplificano la vita, a patto però che non ne sviliscano il senso. La tecnologia va usata bene e bisogna saperne essere protagonisti, altrimenti si viene usati da lei e allora la cosa non m’interessa più.

DAC: Un’affermazione che chiunque abbia assistito ad un concerto di Mia Martini vede tramutarsi in autentica realtà: le amplificazioni sonore, i campionamenti acustici, gli strumenti computerizzati sono parte integrante del suo spettacolo, ma poi è solo la sua voce graffiante e paradossalmente tenera a lasciarti un brivido nella schiena e un’emozione nel cuore.

DAC : Dopo tanto tempo di assenza, come lo hai ‘sentito’ questo pubblico?
Direi una bugia se non ammettessi che mi sono commossa. La mia tournée ha toccato città grandi e piccole e in ogni posto l’accoglienza è stata calorosissima, anche ben oltre quanto mi aspettassi. Milano, ad esempio, è una piazza difficile, ma mi ha sconvolto per l’abbraccio che mi ha riservato, così come pure Napoli e Roma, in certe occasioni la gente non mi lasciava andare più via e con grandissima gioia ho improvvisato degli ulteriori ‘bis’ non programmati.

DAC : Cosa ha significato per te ritrovare il pubblico, essere di fronte ad una platea ogni sera diversa?
Può sembrare banale, ma per un’artista il pubblico è tutto. E il tour che ho appena terminato mi ha consentito di tornare a provare delle emozioni sconvolgenti. Io sono un essere umano che attraverso la musica cerca di comunicare delle sensazioni a delle altre persone e ogni volta che arrivo sul palcoscenico il feeling che instauro con gli spettatori è qualcosa di semplice e complesso allo stesso tempo. E’ un po’ come fidanzarsi con chi sta lì ad ascoltarti, un rapporto tenero, intenso, intimo, che ti dà addirittura delle sensazioni erotiche.

DAC : Questo significa che non dovremmo attendere altri dieci anni per ascoltare ancora Mia Martini dal vivo…
Penso proprio di sì. Questa serie di concerti voleva essere una sorta di prova generale per poi metter su una tournée teatrale più corposa per il prossimo anno. I riscontri positivi ci sono stati, per cui…

Intervista apparsa nel 1989 sulla rivista specializzata DAC


Il video de "I vecchi" interpretato dal vivo da Mia Martini nel tour 1989
Post correlati:
Conferenza Stampa di Mia Martini al Festival di Sanremo 1989
http://questimieipensieri.blogspot.com/2011/01/conferenza-stampa-di-mia-martini-al.html

Incanta la voce di Mia Martini. A Taormina la cantante calabrese che meriterebbe ben altra carriera
L'ebbrezza del successo dopo il lungo silenzio
http://questimieipensieri.blogspot.com/2010/01/lebbrezza-del-successo-dopo-il-lungo.html

1 commento:

Giovy93 ha detto...

dove posso trovare queste interviste ?