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venerdì 28 gennaio 2011

Conferenza Stampa di Mia Martini al Festival di Sanremo 1989


Ecco la cronaca legata alla Conferenza stampa di Sanremo 1989, in occasione del clamoroso ritorno di Mia Martini con "Almeno tu nell'universo",corredata dalle domande poste dai giornalisti presenti accreditati al Festival.

Come mai, Mia Martini è ritornata dopo tanti anni? Cosa è sbocciato dentro di te?
MM. Dentro di me? Io adesso ho voglia di cantare di nuovo, prima non ne avevo tanta. Adesso ho una voglia pazza di musica, non soltanto di quella che mi faccio io in casa da sola che suono e che mi diverto, ma ho voglia del mio pubblico.

A proposito del tuo pubblico, tu pensi di avere lo stesso pubblico di allora, è diminuito o è cresciuto a dismisura?
MM. Cosa c’è che rimane lo stesso di allora nella vita? Non c’è nulla di statico, se no saremmo tutti morti!

Io volevo dire con questa frase se il pubblico, che ti ha lasciato allora, come ti ha accolto adesso?
MM. Mi sembra di vivere un film di fantascienza, in cui si ferma tutto, un black out del respiro, tutti fermi vent’anni e poi….
Si sussurra che dopo Fausto Leali e Anna Oxa potrebbe vincere Mia Martini…
MM. Bello, vincere dopo che uno ha già vinto, allora siamo in due.

 
Ritornare al festival per ritrovare emozioni e sensazioni nuove, cosa si prova dopo tanto tempo e quali sono le canzoni più belle che fino a ora hai sentito?
MM. I Ladri di Biciclette li trovo veramente divertenti musicalmente.

Sono vicina a una donna meravigliosa, che sprizza serenità da tutti i pori, come mai questo? Come ti senti in questo Festival, non c’è nervosismo in te?
MM. Di nervosismo assolutamente non se ne parla, io credo di superarlo sempre meglio, diciamo che l’emozione è presente, ma fortunatamente mi prende solo quando devo scendere quelle scale….Da lì in poi è come se svenissi, praticamente non esiste più, non mi ricordo le parole…A parte il momento che canto, poi so benissimo, mi diverto e sono curiosissima di tutto.

E’ forse questo che ti ha fatto tornare?
MM. E’ la voglia di cantare che mi ha spinto qui e adesso provo quasi uno stato di beatificazione.

Come stai vivendo questa avventura Sanremese?
MM. Da turista.

Cosa si prova a tornare in sala d’incisione?
MM Sì, ci sono ritornata dopo un po’ di anni, è stato molto bello e in questo momento mi ha riavvicinato a Giovanni Sanjust, un collaboratore di tanti anni fa, che mi ha veramente dato molto calore.

Cosa ha spinto Mia Martini a ritornare proprio a Sanremo e a partecipare a questa manifestazione così grande a livello internazionale?
MM. Intanto avevo la voglia di cantare, poi quando mi è venuta la voglia di cantare ho sentito questo pezzo che Maurizio Fabrizio ha scritto per me anni fa e aspettava che mi decidessi a ritornare.
Quindi era in cantiere?
MM. E io non sapevo nulla, quindi mi è arrivato, subito dopo, questo pezzo che ho sentito e, naturalmente, l’amore che ha messo Fabrizio nel brano mi ha subito sconvolta. Poi, analizzando questo pezzo ho pensato che fosse tagliato per Sanremo. E’ una canzone proprio giusta per questa manifestazione. Allora ho detto: perché no? Con Sanremo riesci a sintetizzare praticamente proprio tutto, è stupendo: Signori, ecco a voi Mia Martini che ritorna a cantare!

Cosa sarà il dopo Sanremo per Mia?
MM. Una meraviglia. Mi diverto come una pazza in giro per il mondo. Non vedo l’ora di partire. Penso che il Sanremo in the World di Aragozzini sia stato geniale.

Vorrei sapere qual’era la tua vita prima di ritornare a Sanremo e cosa è cambiato adesso?
MM. La mia vita, prima di Sanremo, rappresenta le fondamenta per il mio futuro, ci è voluto un po’ di tempo per cercare di capire, quindi non cambierà assolutamente nulla. Io sono una persona che crede di sapere chiè, cosa vuole è dove è che vuole andare, soprattutto se ha voglia veramente di andarci o no. Ho le idee molto chiare. Non può cambiare nulla.


Il rapporto tra te e tua sorella: esiste qualche momento in cui tua sorella chiede qualche consiglio di quello che è la sua vita a te, non so, qualche dritta, visto che tra sorelle si ha un rapporto a volte un po’ in conflitto, a volte invece è un bel rapporto. In questo caso com’è?
MM. In fatto di dritte penso che Loredana possegga il manuale più completo, ha l’enciclopedia internazionale, quindi Loredana non ha bisogno di consigli.
Vorrei chiederti come è nato il tuo disco e quali collaborazioni hai avuto con i musicisti.
MM. Intanto, una collaborazione stupenda con i musicisti che sono già stati il mio gruppo nell’82, ho fatto la tournèe di “Quante volte ho contato le stelle: Maurizio De Lazzaretti, Maurizio Galli, Massimo Fumanti, che poi ho visto in questi anni suonare con Francesco De Gregori. Quindi dei musicisti che amo molto con i quali è stato piacevole lavorare, penso che rifaremo di nuovo questo gruppo per la tournèe di questa estate. Gli arrangiamenti li abbiamo affidati Renato Serio, un altro mio grande amore con cui ho lavorato insieme per “Spaccami il cuore”, il brano di Paolo Conte che ho inciso nell’83. La cosa più importante, soprattutto, è stata la riunione che c’è stata con Giovanni Sanjust e Gabriele Varano con i quali avevo lavorato per tutto il periodo della Ricordi dal ’71 fino al ’75.
La tua decisione di ritornare a cantare, di ributtarti nella mischia è stata dovuta a una pressione della tua casa discografica o realmente è una tua scelta decisa in un momento, diciamo, così strano?

MM. Io non ho contratti con case discografiche dall’ultimo disco che ho fatto con la DDD dall’83, quindi il contratto con la mia casa discografica è nato dopo, non c’è stata nessuna pressione. Ho deciso che avevo voglia di cantare e così, inaspettatamente ho ricevuto una telefonata proprio da Giovanni Sanjust che mi ha chiesto se potevamo riprovare insieme, siccome mi ha chiamato nel momento in cui io stavo accarezzando questa idea, da lì poi è nato un po’ tutto…

E’ difficile, secondo te, rientrare nel giro oppure tu pensi di non incontrare nessun genere di problema, anche a livello di acclimatazione? Perché io penso che sia cambiato qualcosa rispetto a un po’ di tempo fa con il rapporto della gente e con lo spettacolo….
MM. Certamente ci saranno dei problemi, perché non c’è nulla che possa rimanere identico per sempre, ma questo non costituisce un problema per me, anzi io mi sono già buttata in questa esperienza con lo spirito di scoprire di nuovo tutto.

La tua famiglia cosa ne pensa?
MM. La mia famiglia è variopinta e contiene elementi e personaggi di qualsiasi genere, quindi quello che pensano può variare infinitamente da un personaggio all’altro.

Mia Martini: una Signora della canzone italiana forse spesso un pochino dimenticata. Perché questo?
MM. Non lo so, lo chiedo a te perché mi hai dimenticato…
Tu non ti sei nascosta un pochino?
MM. Non mi sono nascosta, mi sono soltanto tolta dalla luce….

Perché?
MM. In quel momento mi dava fastidio la luce, sono miope….

Parlaci del tuo nuovo album, ho visto che nei titoli ci sono “Agapimu” e “Notturno”, sono due tue vecchie canzoni?
MM. No, “Notturno” è nuovissimo ed è un brano di Maurizio Fabrizio, “Agapimu”, sì, è una cosa che ho ripreso perché mi piace, non solo, ho intenzione, insieme a Giovanni, di ripescare qualche cosa contenuta nei nostri primissimi lavori in ogni album che faremo. Nel prossimo album, forse, stiamo pensando di mettere “Il viaggio”, una canzone che mi piace moltissimo.

Sei una grande interprete e sei una grande voce, quindi probabilmente hai una grossa chance qui a Sanremo, tu cosa ne pensi?
MM. Io penso che questo mio riavvicinamento con il pubblico ci sia e c’è anche un pubblico che mi aspetta, questo lo so, io mi aspetto che il pubblico mi dica soltanto benvenuta.

Indubbiamente, c’è stato nel tuo mondo una forte critica e un ostracismo che ti hanno fatto i discografici e i tuoi stessi colleghi, però il pubblico si è chiesto perché tu non sei stata presente in questi anni con un disco o con delle produzioni.
MM. Perché non ho resistito e poi perché mi sono innamorata.
Di chi?

MM. Di Ivano Fossati con il quale sono stata nove anni e dopo questi nove anni tumultuosi, ho avuto ancora bisogno un po’ di anni per riprendermi un attimino.

A proposito di Renato Zero, si era parlato i un duetto tra voi….
MM. Renato voleva cantare un brano insieme a me nell’album che ho appena terminato di incidere e che è intitolato “Martini Mia”, voleva cantare qualche cosa e poi abbiamo pensato che il pezzo adatto potesse essere di Trovajoli, che è una sigla di una serie di film per la Rai che si chiama “Amori” e che andrà in onda fra un po’. Per cui, Renato, da questo progetto ha pensato di dare un contributo scenico al mio pezzo di Sanremo, che poi non abbiamo chiarito, cantare non può, perché questo pezzo non è adatto a due voci, un balletto penso che distragga un po’ troppo l’attenzione…Comunque, questo problema poi non è stato più affrontato, perché lui è partito per Londra e da lì non ho più sentito nulla.

E’ vero che hai scritto una canzone per Mina?
MM. Sì, ma lei non l’ha voluta cantare.Ti ha mai dato una risposta?
MM. Mina è una mia grande ammiratrice ed io amo molto Mina, proprio perché amo Mina io ogni tanto quando la vedo ci litigo.

Una che ha bazzicato la musica leggera per molti anni come te, non può non avere un’idea chiara su come stanno andando le cose attualmente anche calcolando questa edizione del festival…

MM. No, io non ho una idea chiara e perdonami se ho mancato ad un dovere mio preciso, ma in questi anni non ho ascoltato nulla. Ho la radio sintonizzata su Radio Tre per tutta la vita, sono pazza della musica classica. Io ho la mia santissima trinità personale che sono: Bach, Einstein e Leonardo Da Vinci e guai e non se ne parla. Della televisione io guardo solo i telegiornali e di dischi io ascolto il jazz, musica classica e poi Randy Newman, Ricky Lee Jones, Paul Simon etc. Quindi, quando ho i miei dischi e i miei compact, io non ascolto nessun altro. Quindi mi devi perdonare. Però io sono qui e non posso tornare a casa mia, a Calvi Dell’Umbria, se non ho almeno dieci autografi di Jovanotti perché tutte le ragazzine me lo hanno proprio ordinato.


A Sanremo ci sarà anche Chico Buarque, sei contenta?
MM. Molto. È un carissimo mio amico, gli ho fatto i cori nel suo primo disco in Italia con Ennio Morricone “Per un pugno di samba” che è un capolavoro.

C’è un personaggio della musica italiana che ti è sfuggito e che ti piacerebbe accalappiare con cui collaborare, un autore oppure un interprete?
MM. Sì, ci sono senz’altro: Pino Daniele e Francesco De Gregori.

Ci spieghi la copertina del tuo ultimo disco?
MM. Dovrebbero spiegarla anche a me, perché nemmeno io l’ho capita. Anche perché è successo un pasticcio, questo disco è stato fatto in fretta e la copertina è stata stampata venti giorni prima che il disco venisse registrato, addirittura credo che ci saranno degli autori sbagliati.
La Conferenza è apparsa sul numero 23 della fanzine "Chez Mimì"


Il video di "Almeno tu nell'universo"
http://www.youtube.com/watch?v=doiwVoV4-hY

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