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martedì 29 gennaio 2008

Antonello De Sanctis ricorda Mia Martini







Nel 1947 nasceva una delle voci più intense ed emozionanti della canzone italiana: Mia Martini. La ricordiamo insieme ad Antonello De Sanctis, l'autore di Padre davvero uno dei primi successi di Mimì.



Quando hai incontrato per la prima volta Mia Martini?
Conobbi Mimì nella primavera del ’71, negli studi dell’allora Rca italiana. Stava registrando l’album Oltre la collina e collaborava con lei un esordiente di talento: Claudio Baglioni. Aveva circa ventiquattro anni, allora. Mi colpirono il modo di vestire – che aveva, ma forse fu solo una mia impressione, un che di studiato – e l’intensità degli sguardi che, invece, erano diretti, leali e testimoniavano tutte le profondità del suo sud. Mi venne da pensare: “Se canta come veste, povero me, ma se canta com’è...” Mimì cantava com’era.

Per l'interpretazione di Padre davvero vi siete consultati?
Il testo, come racconto nel mio libro Non ho mai scritto per Celentano (edito da No Reply) nacque prima che la conoscessi. Lo feci leggere in Rca e mi fu letteralmente scippato, lo persi di vista, insomma. Venni a sapere che molti compositori stavano provando a metterci su una musica e la più idonea sembrò quella di Piero Pintucci. Lo assegnarono a Mimì e fu lei stessa a chiedermi di ascoltarlo dopo che era stato già arrangiato e registrato. Il testo era diretto, provocatorio per quei tempi, e lei ci aveva aggiunto la forza di un’interpretazione deflagrante, che arrivava dentro.

Fu un brano doppiamente (per te e per lei) autobiografico?
Il rapporto con mio padre era stato sempre piuttosto conflittuale, ma mi spinse a mettere la penna sul foglio, nell’abitacolo della mia seicento, la notizia della morte violenta di un mio compagno d’infanzia che si era trasferito a Roma dal paese d’origine e viveva ai margini. Seppi in seguito, dalle cronache, di presunte difficoltà che Mimì avrebbe avuto con il padre... non ne abbiamo mai parlato ma, dalla foga che lei mise nell’interpretare Padre davvero, questa ventilata conflittualità mi sembrò un’ipotesi praticabile. Va bene che Mimì aveva dentro una tale carica emotiva che avrebbe impiegato la stessa forza anche nel cantare l’elenco telefonico.

La storia di Mia Martini mostra un lato del mondo dello spettacolo, quello più feroce e cannibale. Come si sopravvive?
Il mondo dello spettacolo deve, per sua natura, raccogliere le suggestioni che gli artisti si scavano dalle viscere e renderle smerciabili. Ci si vive dentro in modo dicotomico, insomma, divisi tra le fragilità proprie dei creativi e le impietose necessità aziendali di far quadrare i conti. Bisogna essere abili equilibristi per attraversarlo e avere le unghie affilate: Mimì non era così perché era solo una grande artista, Non riesco a credere ancora oggi che un mondo come quello della discografia, che è un mondo industriale, si sia privato per motivi irrazionali, di un talento e, cinicamente lo dico, di una possibile fonte di guadagno.
 
Come è potuto accadere secondo te?
La discografia – l’arte in genere – ha come caratteristiche fondamentali la provvisorietà, l’incertezza del domani, la competitività, l’invidia e, spesso la solitudine. Tale condizione di precarietà, mista – in molti casi – all’ignoranza, induce spesso a cercare conferme in ottuse superstizioni, o in credenze insensate messe a schermo delle insicurezze. Da queste forme maniacali sono contagiati anche molti addetti ai lavori che, nel dubbio, preferiscono non “correre rischi”. Quando nell’ambiente ti affibbiano la fama di menagramo, diventa durissima a tutti i livelli.

Che ricordo hai di questa grande interprete?
Ho passato i primi anni della mia vita a Rieti e dalla terrazza della casa dove abitavo, si vedeva il fiume Velino. Trascorrevo le ore a guardare il suo procedere calmo o il suo rivoltarsi improvviso sollevando la melma, intorbidendosi, aggredendo gli argini. Quelle acque ora limpide, ora arruffate, mi hanno insegnato il senso dell’esistenza. Mimì era quel fiume e ancora mi scorre dentro.

Francesco Marchetti

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Il video di "Padre davvero":
http://www.youtube.com/watch?v=i54iiCqcq10

martedì 15 gennaio 2008

Il colore tuo. Omaggi musicali a Mia Martini


Continuano gli omaggi a Mia Martini, a conferma del grande amore nei confronti di questa nostra splendida artista, oggi più di ieri.
Shel Shapiro, nel suo ultimo album live “Acoustic circus” , accompagnato da un gruppo di notevoli musicisti, propone per la prima volta una sua personale rilettura della splendida “Quante volte” scritta nel 1982 a quattro mani con Mimì. http://www.shelshapiro.com/
Stefano Sani, reduce dal “Premio Mia Martini” con la sua intensa versione di “E non finisce mica il cielo” ha così commentato questa elettrizzante esperienza: ‘Ecco…in pochissimi conoscevano le mie capacità interpretative tanto che, cantando un successo di Mimì, mi sono beccato l’inaspettato encomio di stima da parte del fan club ufficiale dell’artista - lo “Chez Mimì” - (mentre precedentemente sui forum di musica italiana quando aleggiava la notizia che quello di “Lisa”avrebbe osato rileggere Mia Martini si gridava allo scandalo..). Questo aneddoto non è celebrativo ma solo per far capire la voglia di riscatto che vive dentro me’. www.myspace.com/stefanosani.
Segnaliamo anche l’inserimento di “E non finisce mica il cielo” nel nuovo cd di Romina Malagoli “Assaggio” che contiene anche “Riflessi” brano dedicato a Mia Martini.
www.myspace.com/rominamalagoli.
Paola Atzeni sarà la protagonista di una grande serata di musica live all’Elvis caffè di Genova il 17 gennaio. Con la sua splendida voce e grande presenza scenica presenterà il suo repertorio che include anche brani di Mia Martini, Ivano Fossati, Fabrizio De Andrè e Vinicio Capossela. www.paolaatzeni.altervista.org/
Manuela Villa e Annalisa Minetti, insieme a Marcello Cirillo, hanno concluso il loro mini tour natalizio ‘Gospel italiano’ il 13 gennaio ad Anzio. Manuella Villa ha interpretato “E non finisce mica il cielo”, Annalisa Minetti ha scelto “Almeno tu nell’universo” e con Marcello Cirillo hanno intonato “Cu’mme”.
Alessandro Peruzzi, nel presentare a 055new il suo ultimo libro “Avevo 15 anni –La costruzione di un uomo” ha dichiarato: ‘La raccolta è dedicata a Mia Martini, conosciuta personalmente attorno al 1986 e ancor meglio durante la sua permanenza a Firenze, presso la sua famiglia ideale, quella del maestro Giancarlo Bigazzi, il grande compositore fiorentino e di sua moglie Gianna divenuta per Mimi una vera sorella e dei quali sono orgoglioso di averne la stima l’affetto e l’amicizia. Ho voluto sottolineare ancora una volta l’insuperabile dote tecnica e canora di Mimì, che le ha causato non pochi problemi nel suo ambito artistico. Per me avrebbe dovuto snobbare l’Italia e concedersi ad altri paesi tra cui la Francia dove viene da sempre definita l’Edith Piaf italiana e dove ha calcato il palco dell` Olympia come pochi altri artisti italiani . Ma il suo amore per il pubblico italiano era così grande che le ha impedito di prendere questa decisione’ ( fortunatamente per noi! n.d.r..).
Mia Martini è stata celebrata, assieme al suo conterraneo Alberto Cavaliere, alla terza edizione, organizzata dall’associazione di calabresi di Cinisello Balsamo e Nord Milano il 16 dicembre scorso. Sono intervenuti il Prof. Bertè, Andrea Surdi e Silvio Pozzoli hanno emozionato il pubblico, presente in sala, cantando alcune delle bellissime canzoni di Mia e lo scrittore Domenico Gallo ha presentato il suo libro “Io sono la Calabria … Mia Martini”.
La cantante attrice Anna Maria Castelli ha portato a teatro il recital “Controcoerente ovvero: Se io ho perso …chi ha vinto”, monologhi orginali e canzoni per una eventuale, sana, rivoluzionaria involuzione, non maschile e non borghese. Accompagnata alla chitarra da Simone Guiducci esegue ben tre brani di Mia Martini: “E non finisce mica il cielo”, “Almeno tu nell’universo” e “Gli uomini non cambiano”.
La cantante Alessandra nel suo cd “Ma se ghe penso”, tributo ai grandi della scuola genovese Bindi, Tenco, De Andrè, Lauzi, interpreta con classe e bravura “Piccolo uomo”. Il cd è prenotabile presso il sito dell’artista http://www.alessandraweb.com/
Nicola Petrocchi accompagnato dal suo trio si esibirà nella prima decade di Febbraio a Roma al music club 'Modo' sito in vicolo del Fico n° 3 (non molto lontano da piazza Navona). In scaletta omaggi a Mia Martini, tra i quali segnaliamo le particolari riletture di 'La sola verità', gia apprezzata nella serata di Bracciano il 13 dicembre scorso, e 'Un altro atlantico'.

domenica 6 gennaio 2008

Ritorna Chez Mimi', la fanzine prodotta dal fan club dedicato a Mia Martini




Per noi collezionisti le memoriabilia sono un elemento importante: quindi con gioia annunciamo il no.32 di Chez Mimi', a quasi 2 anni dal precedente numero. Complimenti al buon lavoro svolto dallo staff diretto dal messinese Pippo Augliera
Il nostro diretur Giancarlo Passarella l'ha definito ...un piacevole fulmine a ciel sereno! Tutti puntano sull'evoluzione ipertecnologica ed il club dedicato a Mia Martini ritorna al cartaceo..!.Leggendo le note d'accompagnamento sul sito ufficiale, subito troviamo una risposta involontaria a questa sua affermazione... Dopo due anni vede la luce il tanto atteso nuovo numero della nostra gloriosa fanzine che continua a resistere con le pubblicazioni, grazie anche alle numerose richieste.... Ecco spiegato l'arcano: Pippo Augliera ed i suoi collaboratori hanno semplicemente risposto alle richieste che noi fans continuavamo a fare.
Il no.32 di Chez Mimi' si presenta in una edizione speciale con oltre 40 pagine, stampate in digitale, con una copertina a colori, di forte impatto, elaborata graficamente. Contiene un ampio dossier sulle presentazioni, articoli sul libro La regina senza trono ed una sezione dedicata agli omaggi teatrali a Mia Martini. Ma non finisce qui: ampio spazio viene dato ai concerti tributo come quello di Gilda Giuliani "Canto Mimì" e "Mimì in jazz" con Adolfo Durante e il pianista Stefano Calzolari. Presenti anche le recensioni più importanti sulle uscite discografiche e le relative anteprime.


di Erasmo Graffietti da Musicalnews.com