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sabato 24 dicembre 2011

Mia Martini: Minuetti d’autore a Marechiaro e un disco con Roberto Murolo




Mia Martini a metà strada tra il jazz e la canzone napoletana. La cantautrice, in vacanza a Capri, sta ultimando il suo prossimo album. 'Presterà' la sua voce per alcuni brani scritti da Enzo Gragnaniello, Ivano Fossati, Mauro Pagani e i Beatles.


Mia Martini e il jazz. Ma anche Napoli ed il suo emblema musicale: Roberto Murolo. Due esperienze che la cantante di Bagnara sta vivendo con molto entusiasmo, consapevole di aggiungere un altro importante capitolo alla sua vita di cantautrice.

Era un po’ di tempo che volevo avvicinarmi al jazz, spiega la Martini mentre sorseggia una spremuta d’arancia. Ed invece, stranamente, è capitato che il jazz si sia avvicinato a me.

E’ appena giunta a Capri, dove sta trascorrendo una breve vacanza, ma gli impegni la vogliono a Roma per decidere del suo prossimo album.
Si aggiusta con eleganza il largo cappello di paglia circondato da un intreccio di foglie, ma lascia che i piccoli occhiali scuri risaltino su di un volto rilassato e sorridente.

Come è nata l’idea di cantare con il quintetto di Maurizio Giammarco?
Tutto è partito dalla Gala records che ha pensato di dedicare un’antologia jazz a Lucio Battisti. Si intitola Ci ritorni in mente… A me hanno proposto di cantare Pensieri e parole, insieme a Maurizio Giammarco. Da lì è nata la scintilla. Lui è bravissimo, ha riarrangiato in maniera davvero raffinata alcuni brani come Vola di Fossati, Va a Marechiaro di Enzo Gragnaniello, La mia razza di Mauro Pagani, un pezzo dei Beatles e siamo partiti in tournèe…

Dal punto di vista della tecnica vocale, come valuta questa esperienza?
Io continuo a cantare a modo mio. Mi fa ridere l’idea che una cantante si metta a fare giochini vocali, lo skate, cose strumentali. Non so, lo trovo ridicolo…La voce deve dire delle cose. L’aspetto che più mi piace di questa tournèe che sto facendo è senza dubbio l’accostamento tra il testo e la musica jazz. E’ un genere che amo molto, soprattutto quello strumentale. Mi piacciono Keith Jarrett, Thelonious Monk, Mingus. Lo confesso…il jazz cantato non l’ho mai seguito molto.

Come è nato questo amore improvviso per il grande maestro?
E’ nato da un incontro delizioso, piacevole, avvenuto a Roma l’anno scorso a casa di amici. Abbiamo cominciato ad improvvisare qualche canzone con lui e Renato Carosone. Poi, conversando ho scoperto la sua simpatia e quando il manager Peppe Ponti mi ha proposto di far qualcosa con lui ho accettato senza riserve.




 Veniamo alla canzone napoletana. Può raccontarci cosa sta preparando con Roberto Murolo?
Sto partecipando ad un suo disco ed è una cosa che faccio con piacere immenso, con una grande gioia. E’ un’esperienza bellissima. Non conoscevo bene Murolo, adesso sto leggendo la sua biografia, sono affascinata da una vita così avventurosa.

Quali brani canterete nel prossimo disco?
Un pezzo inedito, che potrebbe essere di Enzo Gragnaniello, il più bravo dei moderni a mio avviso, e poi un classico napoletano, che dobbiamo ancora scegliere. Il repertorio è vastissimo, ma ci siamo già indirizzati su due altre cose, come ‘Na sera ‘e maggio, ‘O marinariello ed un brano di Ernesto Murolo, il padre. Ma lui ha una voce solare, che mette serenità. E’ dolcissimo e ti mette a tuo agio, anche quando ti rimprovera, come è accaduto mentre cantavo il verso ‘amore è facile, tutto ‘o difficile’. Mi ha bloccato tre volte spiegandomi con il sorriso sulle labbra la dizione esatta.

Adesso Murolo, ma in passato lei ha suonato con Charles Aznavour, con Vinicius deMoraes, con Jorge Ben. Che importanza hanno avuto nella sua vita?
Ognuno di loro ha lasciato dentro di me una traccia profondissima. Più di tutti sicuramente De Moraes che mi ha insegnato la poesia. Ma io filtro tutte le esperienze. Anche Giammarco mi ha dato qualcosa dal punto di vista musicale. Così come Fossati mi ha portato nel mondo dei cantautori. Murolo è un amore recente, ma sento che è un rapporto intensissimo. Forte. Destinato a crescere e durare per sempre.

Nino Marchesano La Repubblica giovedì 27 giugno 1991


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