Era dai tempi di “Oltre la collina” del 1971, che Mia Martini e Claudio Baglioni, allora praticamente sconosciuti, non avevano più lavorato insieme e questo ritorno nel 1990 con questo duetto "Stelle di stelle" conferma la ritrovata popolarità di Mia Martini e che, come ha detto lei stessa, le collaborazioni non sono datate con le stagioni e con gli anni e che vengono fuori al momento opportuno. Mia Martini racconta come è nato il duetto a Radio Verde Rai.
Secondo me “Stelle di stelle” è uno dei brani più belli mai realizzati. E’ nato da una idea di Claudio, mi ha chiamato e mi ha chiesto se ero disponibile a cantare un pezzo insieme a lui nel disco. La prima volta che mi ha fatto sentire la canzone non era esattamente così, come poi è stata sviluppata in un secondo momento da Claudio. Era un pezzo molto più breve che avremmo dovuto cantare all’unisono.
Abbiamo ascoltato insieme questa prima stesura, a me è piaciuta molto e poi Claudio mi ha richiamato e mi ha detto: ‘ho sentito la tua voce, mentre provavi insieme a me, e ho cambiato completamente la stesura costruendo praticamente un’altra canzone nella canzone.
Ho trovato bellissima questa cosa, oltretutto anche molto nuova, perché è un pezzo veramente all’avanguardia, non era mai stato scritto in questa maniera, sia per quanto riguarda il lato melodico che il lato armonico. Addirittura ha aggiunto una parte di testo, mentre prima dovevamo cantare le stesse parole, improvvisamente, la mia è diventata come una specie di voce della coscienza.
Con il mio intervento, il pessimismo dell’artista che fa questo cammino all’indietro e poi smette di brillare e sparisce dalle scene, viene un attimino illuminato da un po’ di speranza. E allora io gli dico queste cose che cercano di risollevare il suo pessimismo: ‘ma può il cielo finire qui, può il mare finire prima dell’orizzonte…’ Gli offro questa speranza che poi in fondo è la forza che vuole ricevere un artista per riuscire ad andare avanti, perché è molto difficoltosa la strada da percorrere.
Melodicamente ha aggiunto dopo una parte, che è quella mia cantata, che non è conseguente alla melodia che canta lui ma è scritta come se fosse una partitura di basso, addirittura un contrabbasso, nel brano ci sono pochissimi strumenti, c’è un pianoforte, la batteria -sono soltanto delle spazzole, molto raffinate e leggere- e c’è questo contrabbasso meraviglioso registrato con tre sovrapposizioni e tre bassi diversi, per cui diventa tutto molto avvolgente e coinvolgente, la mia parte musicalmente è un po’ più intesa come una batteria tra la ritmica e il supporto del contrabbasso, è anche divertente per me entrare in questa melodia in maniera completamente diversa dalle mie normali interpretazioni.
Mia Martini ospite a Radio Verde Rai 1992
Il video di "Stelle di stelle"
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