Intervista a Arrigo Cappelletti,
pianista jazz con il quale Mia Martini ha collaborato nel periodo 91/95,
realizzando alcuni concerti dal vivo con brani che meriterebbero essere editati in digitale.
Ecco la piacevole chiacchierata concessa al club Chez Mimì.
Come
è nata la collaborazione con Mimì?
Nel ’91,
in occasione di un concerto a Torino, poco prima della sua tournèe con
Maurizio Giammarco. Lei aveva lavorato con un pianista, Gilberto Martellieri,
si era rivolta a Cose di Musica, chiedendo un sostituto ed è stato fatto il mio
nome. Mimì è venuta a casa mia, abbiamo provato , si è creato subito un ottimo
feeling musicale e anche, direi, umano. Quel primo concerto è andato molto
bene, lei era piena di entusiasmo, voleva fare altre serate, però aveva già
programmato la tournèe jazz estiva. Abbiamo ripreso a suonare insieme quando
lei ha avuto l’invito a partecipare a Sanremo jazz e successivamente ci sono
stati altri concerti. Devo dire, però, che negli ultimi tempi qualcosa si era
guastato nei nostri rapporti; il tutto è nato una sera di Bologna nel febbraio
’95. Avevamo fatto un gran bel concerto, ma alla fine mi ha rivolto dei
rimproveri perché mi ero mosso in modo totalmente diverso da lei. Al contrario
di ciò che avevo pensato, ha continuato a chiamarmi, anche se da allora si è
sempre comportata con freddezza.
Lei
è conosciuto come un pianista eccellente e, soprattutto, improvvisatore. In
questo rapporto di lavoro con Mimì quanto spazio veniva lasciato all’improvvisazione?
Nei
nostri concerti veniva lasciato spazio all’improvvisazione, anche perché si
provava molto poco. Noi avevamo in comune il fatto di essere viscerali e di
sentire, quindi, la musica in modo molto diretto, naturale, istintivo. Spesse
volte, proprio come due anarchici incredibili e libertari, salivamo sul palco
senza avere le idee chiare, addirittura con una scaletta non definita.
Chiaramente questo comportava il rischio di ritrovarsi in una serata senza che
ci fosse il feeling giusto. L’anarchismo e la visceralità verso la musica erano
elementi che ci univano di più. Ci sono certe registrazioni che mettono in
risalto l’energia incredibile che entrambi sprigionavamo in quello che
facevamo, una serata molto bella è stata quella di Portofino nel ’94 e della
quale esiste una ripresa video effettuata da una emittente privata.
Durante
i vostri concerti come riuscivate ad amalgamare un cocktail composto dalla voce
arrochita di Mimì con uno spirito blues, da un pianista jazz e da canzoni con
una tessitura melodico-pop?
Questo
cocktail a volte funzionava bene ed avrebbe potuto avere degli sviluppi futuri,
se ci fosse stata in lei una maggiore convinzione, ma aveva paura di questa
dimensione musicale raffinata, perché teneva molto alla sua natura di cantante
nazional-popolare, al suo rapporto con il grande pubblico. Aveva la sensazione
che questa nostra collaborazione la portasse in una direzione un po’ troppo
colta, intellettuale. Da una parte era attratta, dall’altra era scettica, Così finisco con l’isolarmi del tutto, io
ho bisogno del pubblico, diceva. C’erano in lei questa ambivalenza e
conflittualità tra l’esigenza di realizzare performances valide dal punto di
vista artistico e di essere apprezzata e avere il successo commerciale e anche
popolare; in ultima analisi aveva bisogno di questo contatto fisico con il
pubblico.
Nel
campo jazz, l’atmosfera si raggiunge
sapendo quando e come forzare i propri mezzi. C’era in Mimì questa
consapevolezza o c’era magari una tendenza a strafare, ad andare un po’ sopra
le righe?
La
mia opinione è che Mimì avesse molta consapevolezza più di quanto potesse
sembrare. Ultimamente, per problemi vocali, a volte, spingeva un po’ con la
voce, quasi ad urlare e questo suo ‘forzare’ era il prodotto di una scelta
artistica. Aveva scoperto che doveva cantare in un certo modo, ciò non sempre
andava d’accordo con il jazz che è una musica in cui la voce deve sapere
intrattenere molto. Con Mimì si può pensare ad un jazz più aggressivo, del quale
accentuava la componente più viscerale ed emotiva: il modello diventava,
quindi, la musica nera, ovvero il blues, piuttosto che quello europeo
appartenente alle cantanti raffinate. E’ chiaro che quando si creavano
atmosfere musicali più vicine al jazz io accentuavo molto il carattere blues,
non mi veniva di fare degli accordi tipici di un jazz anni ’70. Il contrasto
tra il mio essere un musicista ‘gemma-raffinato’, come mi riteneva lei, e la
sua visceralità veniva superato nel blues che rappresentava il nostro terreno
d’incontro.
Può
raccontare qualche episodio o curiosità su Mimì?
Ce
ne sono diversi. Eravamo andati a fare un concerto a Marrakech e al ritorno
eravamo rimasti bloccati a Casablanca. Qui sono venuti fuori i suoi aspetti più
caratteristici: una grande ricchezza interiore accompagnata da uno spiccato
senso dell’humour. Oppure a Sanremo
jazz: lei si sentiva un pesce fuor d’acqua, prima di salire sul palco ripeteva:
Io non sono una jazzista, ti raccomando,
fai delle introduzioni lunghe per creare l’atmosfera. E poi, rivolgendosi al pubblico: Stasera sentirete delle cose che hanno a
che fare con il jazz, come se lei non c’entrasse.
Che
criterio avete seguito nella scelta dei pezzi?
All’inizio
dello spettacolo, Mimì preparava canzoni tratte dal suo repertorio e cantate
con le basi, come Mimì sarà di De Gregori, Hotel Supramonte di De Andrè,
Almeno tu nell’universo, Gli uomini non cambiano. Insieme facevamo E non
finisce mica il cielo, La donna cannone, Minuetto, Amanti, Valsinha,
Suzanne, La costruzione di un amore; abbiamo inserito spesso Cu’mme,
Piccolo uomo, Reginella, in una versione particolare e jazzata, ed
Emozioni di Battisti. Tra i brani che sentiva molto Vedrai vedrai e
Spaccami il cuore. Un momento di grande impatto emotivo era rappresentato
dall’esecuzione di La vie en rose
e Ne me quitte pas,
appartenenti al repertorio di un’artista, Edith Piaf, che ben si adattava al suo
pathos interpretativo e modo di esprimere. Qualche pezzo è stato proposto da
me, come “Anna verrà”, che a lei piaceva molto. Abbiamo provato più volte “Una
notte in Italia” di Fossati, anche se non l’abbiamo mai inserita nella nostra
scaletta. E negli ultimi tempi, mi aveva anche chiesto di scegliere alcuni brani
che poi avremmo discusso insieme, tratti dal repertorio di Tom Waits e Randy
Newman, ma non c’è stato il tempo.
Scaletta
brani:
E
non finisce mica il cielo
La
donna cannone
Suzanne
Valsinha
Amanti
Minuetto
Piccolo uomo
La costruzione di un amore
Vedrai vedrai
Spaccami il cuore
La vie en rose
Na me quitte pas
Anna verrà
Reginella
Emozioni
Cu’mme
Suzanne
Valsinha
Amanti
Minuetto
Piccolo uomo
La costruzione di un amore
Vedrai vedrai
Spaccami il cuore
La vie en rose
Na me quitte pas
Anna verrà
Reginella
Emozioni
Cu’mme
Intervista
realizzata da Pippo Augliera, pubblicata integralmente sulla fanzine Chez Mimì
n.24 e parzialmente nel libro La regina senza trono.
Post correlati:
Intervista a Ivan Cattaneo. Mia Martini: Una grandissima voce e un enorme talento
http://questimieipensieri.blogspot.it/2013/08/mia-martini-una-grandissima-voce-e-un.html
Sergio Endrigo: l’artista e la sua collaborazione con Mia Martini. Intervista di Chez Mimì
http://questimieipensieri.blogspot.it/2013/06/sergio-endrigo-lartista-e-la-sua.html
La mia grande ammirazione per Mia Martini. Chez Mimì incontra Cristiano De Andrè
http://questimieipensieri.blogspot.it/2013/03/la-mia-grande-ammirazione-per-mia.html
Mia Martini, un'artista dalla straordinaria versatilità. Intervista a Fio Zanotti
http://questimieipensieri.blogspot.it/2011/01/mia-martini-unartista-dalla.html
La Mia Mimì. Enzo Gragnaniello racconta Mia Martini. Intervista di Chez Mimì
Chez Mimì intervista Lucio Dalla. Mia Martini, una stella di mare come me.
http://questimieipensieri.blogspot.it/2012/11/lucio-dalla-mia-martini-una-stella-di.html
Mietta: vi racconto la mia grande ammirazione per Mia Martini. Intervista di Chez Mimì
http://questimieipensieri.blogspot.it/2012/10/mietta-vi-racconto-la-mia-grande.html
Intervista esclusiva a Massimiliano Pani: Mia Martini la voce che spacca nell’anima
http://questimieipensieri.blogspot.it/2012/07/intervista-esclusiva-massimiliano-pani.html
Shel Shapiro nel suo libro “Io sono immortale” racconta la fragilità di Mia Martini e il suo essere grande artista
http://questimieipensieri.blogspot.com/2011/01/shel-shapiro-nel-suo-libro-io-sono.html
Una collega per amica: Dori Ghezzi per Mia Martini
http://questimieipensieri.blogspot.com/2010/12/una-collega-per-amica-dori-ghezzi-per.html
Se mi sfiori. Mango racconta Mia Martini
http://questimieipensieri.blogspot.com/2010/12/lincontro-con-mango-avviene-somma.html
Mia Martini era proprio una bella persona: Intervista ad Enrico Ruggeri
http://questimieipensieri.blogspot.com/2010/11/mimi-era-proprio-una-bella-persona.html
Paola Turci e Mia Martini: compagne di viaggio in giro per il mondo
http://questimieipensieri.blogspot.com/2010/11/paola-turci-e-mia-martini-compagne-di.html
Una Rapsodia con Mia Martini. Intervista a Marco Falagiani
http://questimieipensieri.blogspot.com/2010/06/una-rapsodia-con-mia-martini-intervista.html
Io e Mia Martini. Intervista ad Enzo Jannacci
http://questimieipensieri.blogspot.com/2010/05/io-e-te.html
Compagni di viaggio:intervista a Tullio De Piscopo e Eugenio Bennato
http://questimieipensieri.blogspot.com/2009/02/compagni-di-viaggiointervista-tullio-de.html
http://questimieipensieri.blogspot.it/2012/11/lucio-dalla-mia-martini-una-stella-di.html
Mietta: vi racconto la mia grande ammirazione per Mia Martini. Intervista di Chez Mimì
http://questimieipensieri.blogspot.it/2012/10/mietta-vi-racconto-la-mia-grande.html
Intervista esclusiva a Massimiliano Pani: Mia Martini la voce che spacca nell’anima
http://questimieipensieri.blogspot.it/2012/07/intervista-esclusiva-massimiliano-pani.html
Shel Shapiro nel suo libro “Io sono immortale” racconta la fragilità di Mia Martini e il suo essere grande artista
http://questimieipensieri.blogspot.com/2011/01/shel-shapiro-nel-suo-libro-io-sono.html
Una collega per amica: Dori Ghezzi per Mia Martini
http://questimieipensieri.blogspot.com/2010/12/una-collega-per-amica-dori-ghezzi-per.html
Se mi sfiori. Mango racconta Mia Martini
http://questimieipensieri.blogspot.com/2010/12/lincontro-con-mango-avviene-somma.html
Mia Martini era proprio una bella persona: Intervista ad Enrico Ruggeri
http://questimieipensieri.blogspot.com/2010/11/mimi-era-proprio-una-bella-persona.html
Paola Turci e Mia Martini: compagne di viaggio in giro per il mondo
http://questimieipensieri.blogspot.com/2010/11/paola-turci-e-mia-martini-compagne-di.html
Una Rapsodia con Mia Martini. Intervista a Marco Falagiani
http://questimieipensieri.blogspot.com/2010/06/una-rapsodia-con-mia-martini-intervista.html
Io e Mia Martini. Intervista ad Enzo Jannacci
http://questimieipensieri.blogspot.com/2010/05/io-e-te.html
Compagni di viaggio:intervista a Tullio De Piscopo e Eugenio Bennato
http://questimieipensieri.blogspot.com/2009/02/compagni-di-viaggiointervista-tullio-de.html
Nessun commento:
Posta un commento