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venerdì 25 dicembre 2009

Un 'minuetto' con Mia Martini




La copertina: Mia Martini. Sì, vabbè, di uomini ce ne sono in abbondanza. Parlo natualmente di musicisti e cantanti che possano soddisfare i gusti e le preferenze del pubblico più giovane. Ma le donne? Ci sono le solite, quelle 'classiche', alle quali ho già dedicato una volta queste colonne sul 'Monello': Patty Pravo, Mina, Ornella Vanoni, la Zanicchi, la Ferri. Ma hanno un pubblico vario, alcune, anzi, piacciono di più ai non più giovani, perchè cantano problemi di un certo tipo di donna adulta, per esempio.


Ma quali cantanti donne cantano i problemi delle ragazze appena sbocciate, l'amore dei vent'anni, i problemi attualissimi degli anni settanta? Mia Martini e Marcella. Di Marcella ne abbiamo parlato più volte, recensendo i suoi dischi. Di Mia Martini, aspettavamo appunto una nuova tappa, il suo terzo microsolco. Adesso è uscito, s'intitola Il giorno dopo, un titolo scelto dalla stessa Martini che significa 'speranza, sopportazione del presente, fiducia nel futuro immediato', il "giorno dopo", appunto. Se Patty Pravo è stata l'interprete di una certa generazione di giovani, quella spensierata e senza troppa coscienza dei problemi dell'era dei Beatles. Mia Martini rappresenta, invece, la ragazza d'oggi, quella con gli occhi bene aperti su ciò che succede nel mondo, che nasce già disincantata e preparata alle angosce dell'amore, alla durezza della vita e alle mille prove che la attendono.


Inutile parlare di Mia Martini come donna, quello che viene riferito dall'ufficio stampa della sua casa discografica è abbastanza esatto e non è 'colorito' neanche un po': una ragazza come tante, sofferta, un po' romantica ( i sociologi dicono che il romanticismo è una caratteristica dell'ultimissima generazione), una ragazza alla ricerca disperata della poesia e della pulizia, una ragazza che canta quello che sente e cerca di vivere quello che sente. E quello che sente, per Mia Martini, sono anche le canzoni contenute nel 33 giri di cui ci occupiamo: dodici motivi firmati da alcuni tra i migliori autori italiani di cose moderne. I nomi? Antonello Venditti, Franca Evangelisti, Maurizio Piccoli (uno da tenere d'occhio), Dario Baldan Bembo, Luigi Albertelli, Franco Califano, Claudio La Bionda, Bruno Lauzi, Paolo Limiti, Maurizio Fabrizio.





 
Nel disco ci sono due versioni italiane di canzoni straniere: Picnic che è la famosa Your song di Elton John e Signora di Serrat. Oltre la già famosa Minuetto, sono belle La Malattia, facile e suggestiva, Dove il cielo va a finire, malinconica e struggente, Mi piace, divertente ed originale, Ma quale amore, dove si può ascoltare la più vera Mia Martini grazie ad un testo spregiudicato e sentito, Il guerriero. Insomma un album da ascoltare con attenzione, testi e musiche. L'album è presentato semplicemente, ma è corredato da dodici splendide fotografie di Mia, che dovrebbero rappresentare altrettanti momenti delle dodice canzoni. Dopo aver già praticamente vinto la "Gondola d'oro" di Venezia che le verrà assegnata a settembre per Donna sola, ora la Martini punta al successo europeo, una meta ambita da molti e che quasi nessuno è riuscito a raggiungere. State a vedere che le portano fortuna i nostri auguri. A proposito, Mia Martini incide per la Ricordi.
 
Renzo Arbore Il Monello 1973

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