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lunedì 26 novembre 2012

Ritorna in vinile "Mimì", l'album di Mia Martini come cantautrice


Viene  ristampato in vinile l'album di Mia Martini “Mimì”, in tiratura limitata, per il 27 novembre 2012. Pubblicato nel 1981, dopo tre anni di silenzio e due interventi alle corde vocali, scritto da lei, sia i testi che le musiche, dal titolo significativo Mimì, arrangiato da Dick Halligan e suonato da musicisti internazionali.


Dopo “Danza”, che sanciva la collaborazione proficua con Ivano Fossati, c’è un intervallo nel quale si ritira tra le pareti della sua casa, per concedersi una pausa di riflessione, riscoprire il gusto delle piccole cose che appartengono al vivere quotidiano e approfondire gli studi sulla musica.

Mentre studi, fai gli esercizi, suoni e suonando, commenta lei stessa, ho scoperto che avevo un miliardo di idee dentro da tirare fuori, praticamente un pozzo senza fondo. Ero sempre stata convinta, di non essere in grado di comporre canzoni, sebbene da qualche tempo ne sentivo l’esigenza. Così, sola nella mia casa, senza vedere e parlare con nessuno, ho cominciato timidamente a mettere assieme qualche strofa, a esprimermi scrivendo e il passo per arrivare alle canzoni è stato breve.


Dieci canzoni completamente nuove, con temi piuttosto intimistici, che rivelano una vena poetica.

Ti regalo un sorriso è il singolo di lancio con un ritmo dal vago sapore rock. Il testo rappresenta un invito a resistere, a restare a galla, ed è rivolto alle persone che stanno attraversando un periodo difficile della loro vita e sono in crisi, una esortazione a credere che c’è ancora qualcuno pronto a dare una mano.

E ancora canto è un brano stupendo, il più emblematico, nel quale ogni parola esprime e trasuda dolore e amarezza per un ambiente che crea difficoltà. E contemporaneamente, si intreccia anche un vissuto e una esperienza personale che distrugge dentro. Una messa in discussione, sia come artista che come donna, che scava e interroga con tanti interrogativi che spesso non trovano risposte convincenti.

Nanneò è solo strumentale impreziosito dai vocalizzi di Mimì che partono in sordina, lievi e malinconici, per poi innalzarsi, in una sovrapposizione di voci, creando una integrazione perfetta al tappeto musicale caratterizzato da suoni dal sapore etnico, accentuati dalla presenza di percussioni e flauti. Si respirano le sensazioni forti, dolci e amare, della sua terra d’origine, si possono vedere quei colori che infondono una pace interiore.

Del mio amore: una poesia in versi su un sentimento che brucia dentro, su un amore grande e tormentato, destinato a spegnersi nel tempo o a resistere fino a quando il cuore può sostenere e tenerlo vivo. L’ arrangiamento, realizzato solo con chitarra e archi, crea una atmosfera di intimità e accentua il pathos trasmesso dalla voce di Mimì. Un piccolo gioiello, di cui esiste una versione ancora più emozionante inserita nel recital del 1992 Per aspera ad astra.


Il viaggio ha un testo di un certo spessore accompagnato da un tappeto musicale che crea un’atmosfera rarefatta e vellutata. Descrive simbolicamente un viaggio del pensiero, lontano dalle nostre paure e incertezze, con la consapevolezza di avere accanto una persona importante.

Sono tornata ha dei versi che descrivono il ritorno dell’artista e della donna dopo un periodo di silenzio. Una dichiarazione di intenti rivolta soprattutto al suo pubblico che le sta tenacemente vicino. Brano dalla forte valenza autobiografica in cui Mimì rivela, come cantautrice, ancora di più le sue notevoli doti nel comporre testo e musica.

Ancora grande è una dichiarazione d’amore con parole che non risultano banali, ma esprimono la ricchezza e la profondità di questo sentimento, una ballata soft e ritmata al tempo stesso. Originale la parte finale dove si sovrappongono le due voci di Mimì e una fa da eco all’altra.

Stai con me tratta il tema della solitudine con atmosfere musicali black che la presenza di strumenti a fiato rende più suggestivo e accattivante.

Parlate di me ha un testo dal sapore amaro per descrivere la presa di distanza nei confronti di un ambiente che le crea intorno un ostracismo tale da rasentare la cattiveria, umiliandola sia come donna sia come artista e impedendole di fare il suo lavoro e condurre la propria vita con serenità.

Senza di te è suggestivo ed elegante, le parole e la musica si integrano e Mimì sfoggia una interpretazione struggente e malinconica con una apertura verso la speranza.

Un album molto amato da Mia Martini, come rivelano le sue parole:
I miei testi non sono niente di intellettuale, sono molto semplici, con parole abbastanza musicali. L’importante è non dire cose stupide, avere il limite del buon gusto. Finora tutti hanno considerato la mia voce e basta, ero un’interprete delle cose che altri scrivevano, c’era partecipazione vocale, ma non di testa, di cuore, di sangue. Ho capito che essere cantanti di se stessi è un’altra cosa, molto più interessante e completa: dar vita e forma giorno dopo giorno a una propria idea è una sensazione sublime, angosciante e dolce al tempo stesso. Il rapporto con la musica e parole di ogni brano è stato vissuto e sofferto con una grande intensità, ho cantato, ciò che in certi momenti ho vissuto oppure ho creduto di vivere. Questa volta non ho solo dato lo "strumento voce" ma tutta me stessa, cioè non ho solo arredato una cosa ma l’ho costruita partendo da niente. Un’esperienza che mi ha fatto finalmente trovare la mia giusta dimensione d’artista.

Estratto dal libro "Mia Martini.La voce dentro".

domenica 18 novembre 2012

Mia Martini, zingara dal cuore d’artista

Mia Martini con Luciano Manzotti
Lo scorso anno, durante un concerto in terra reggiana, ci aveva emozionato e sabato scorso, al Festival dell’Unità di Gorganza, Mia Martini ha fatto centro ancora una volta. E’ riuscita, con le sue canzoni interpretate sempre con grande trasporto emotivo, a coinvolgere un pubblico numeroso e attento. Non c’è dubbio: è una cantante che sa dare emozioni e in lei, il cuore prevale sulla tecnica. Le sue interpretazioni sono sempre sofferte e vissute senza riserve. Struggenti.

 Ogni suo concerto è una incognita, come lei stessa afferma. I suoi spettacoli sono sempre diversi, l’uno dall’altro, perché Mimì, da artista istintiva qual è, non ama ripetersi o aderire a programmi rigidi e già predisposti. Inizia con “La mia razza”, il brano che dà il titolo al suo ultimo lavoro discografico che contiene anche “La nevicata del ’56, presentata quest’anno a Sanremo. Esegue poi altri brani dell’ultimo Lp e alcuni di “Martini Mia” (l’ album dello scorso anno) per poi proseguire sul filo dei ricordi, con la riproposta delle canzoni che l’hanno resa popolare presso il grande pubblico, da “Padre davvero” a “Piccolo uomo”, da “Inno” a “Minuetto”. Si cimenta anche con i grandi Beatles, con Paolo Conte in un’intensa “Spaccami il cuore”, quindi con Fossati, Minghi, Fabrizio, sempre accompagnata dalla sua band. Un brivido percorre la schiena di tutti i presenti quando interpreta “La donna cannone” di Francesco de Gregori. Qualche disguido tecnico non compromette la buona riuscita del concerto. La incontriamo nel pomeriggio, durante le prove e ci accoglie con la sua consueta disponibilità,


Il tuo ultimo album si intitola La mia razza, spiegaci qual è la tua razza?

E’ la razza dei musicisti, degli artisti. Una razza di zingari, di nomadi, un po’ come tutta la stirpe latina, nella quale mi riconosco perfettamente.

domenica 11 novembre 2012

Mia Martini e Ivano Fossati raccontano come è nata la loro esecuzione di “Vedrai Vedrai” di Luigi Tenco



Per il suo primo album dal vivo “Miei compagni di viaggio”, Mia Martini registra in concerto nel 1983 alcuni brani già conosciuti nelle interpretazioni degli autori originali. Tra questi una intensa e stupefacente “Vedrai vedrai” di Luigi Tenco nella quale è accompagnata al piano eccezionalmente da Ivano Fossati.


I due riveleranno in seguito, in momenti diversi, le caratteristiche e i motivi di questa preziosa collaborazione, nonché una loro rara esibizione insieme in pubblico. Una scelta e una intensa esecuzione così motivate:


 Ivano Fossati, in una intervista esclusiva rilasciata al Prof. Menico Caroli per la rivista "L'sola che non c'era" commenta: Io ci sono per la parte musicale… (ride). Ricordo che la provammo una sola volta, a casa di Mimì, su un piccolo pianoforte verticale bianco, prima di uscire per andare in teatro, al Ciak di Milano, dove registrammo l’album. Una cosa tentata all’ultimo momento, con le borse in mano. Mi ricordo che ci guardammo dicendo: “Ma ci ricorderemo?”. Insomma, meno provata di così non si poteva. Ma devo dire che con Mimì il rischio di sbagliare non si poneva: non l’ho mai vista consumarsi in mesi di prove.

E aggiunge con una nota di rammarico:

Pensavamo di avere chissà quanto tempo dinanzi a noi, invece… È pur vero che siamo stati frenati da alcuni aspetti inevitabili della nostra vicenda umana. Se fossimo stati solo amici, forse sarebbe stato possibile. Abbiamo sempre temuto che, per la natura del nostro rapporto, un esperimento di questo genere potesse risultare ambiguo. Un vero peccato. Sarebbe stato facilissimo…

martedì 6 novembre 2012

Chez Mimì intervista Lucio Dalla. Mia Martini, una stella di mare come me.



Nell’estate del ’95, il club Chez Mimì lancia l’iniziativa di intitolare il Premio della critica a Sanremo a Mia Martini e contemporaneamente comincia a lavorare per la realizzazione di un disco tributo. Vengono così contattati vari artisti. Uno di questi è Lucio Dalla che, in occasione di un suo unico concerto realizzato quell’anno al Castello di Milazzo (ME), decide, in via del tutto eccezionale e prima della sua esibizione, di parlare con noi. Un documento imperdibile che vede, finalmente, la luce….non è mai troppo tardi. Ecco il resoconto:

Questa è una fanzine (n°17) dedicata a Mia Martini. In un articolo è la stessa Mimì a spiegare il motivo che l’ha spinta ad inserire nel suo album “Stella di mare”.
L.D. Veloce, dai…perché non rilascio interviste, per cui se si accorgono….

Ah, ho capito….questa è invece la cassetta che contiene la registrazione del collegamento telefonico che tu hai avuto a Radio Italia, quando è stata ospite Mimì…
L.D. Mi fa piacere, sono contentissimo, era una cosa che desideravo avere. Io ero suo amico, anzi, mi correggo, sono ancora amico suo.

Noi parlavamo spesso con lei di te….
L.D. Ah, sì? Questo club, quindi, l’avete costituito precedentemente?

Sì, noi esistiamo dal 1989.
L.D. Ah, questo mi piace. Mi sarebbe dispiaciuto che questa iniziativa fosse nata dopo, il fatto che si sia costituita prima è ancora meglio.


Durante le nostre conversazioni con Mimì, spesso parlavamo di eventali collaborazioni, soprattutto quelle che sfumavano. Lei ti considerava, oltre che un grande cantautore, anche un grande interprete e auspicava una collaborazione con te.
L.D. Ragazzi, cosa devo dirvi? Io sono stato parecchio impegnato, ho collaborato con Francesco De Gregori, Gianni Morandi, Ron, Caetano Veloso, ho fatto mille cose, per cui non c’è stato il tempo….

Noi abbiamo in progetto la realizzazione di un disco tributo a Mimì. Tu hai già partecipato al disco “Gli amici cantano Piero Ciampi”.
L.D. Non ho partecipato al disco, ma al concerto registrato dal viv al Teatro Argentina.

Volevamo sapere una tua eventuale disponibilità
L.D. Io non ho nulla in contrario, ma in questo momento non posso dire di sì, chissà dove sarò. Ho in programma la preparazione di un nuovo disco e dopo farò una serie di concerti in Sudamerica. Potete comunque mantenere i contatti.

Lo chiamano perché c’è New York in linea.
L.D. Beh, sono costretto a salutarvi, buon lavoro….