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sabato 5 marzo 2011

Riflettori su Mia Martini: Finalmente sono tutta Mia



E’ rientrata sulle scene musicali l’anno scorso, dopo un silenzio durato un quinquennio. E si è rifatta del tempo perduto. All’improvviso, all’inizio dell’89, Mia Martini ha deciso di ritornare a cantare. E il brano che ha portato a Sanremo, Almeno tu nell’universo, si è aggiudicato il premio della critica ( esperienza non nuova per lei: l’aveva già avuto, sempre a Sanremo, nel 1982, per E non finisce mica il cielo). Poi è uscito un album, Martini Mia, che ha ricevuto un Disco d’oro. La Targa Tenco. A ottobre, l’ha consacrata migliore artista dell’anno. Per tutto l’89 è stata impegnatissima in una serie di concerti in giro per l’Italia, che non le hanno lasciato un attimo di tregua. Infine, il Festival del ’90 l’ha vista arrivare in posizione favorita, e andarsene, ancora una volta, con il premio della critica. Una soddisfazione grossa per una cantante sensibile, intensa, dall’esperienza umana e artistica complessa e tormentata.

 
D. C’è stato un incontro determinante nella sua vita?
Sì, quello con Ivano Fossati. E’ stato un incontro importantissimo per me, come artista e come donna, di quelli che ti segnano e ti rimangono dentro per tutta la vita. Che ha portato poi al mio abbandono delle scene musicali.

D. Quando è stato?
Nel 1983. Il 23 ottobre ho tenuto il concerto d’addio al Ciak di Milano. Poi ho mollato tutto. Perfino il mio appartamento. Ho vissuto da zingara per un po’, finché non mi sono ritirata in campagna, in Umbria. E’ stata una decisione difficile, ma necessaria. Avevo bisogno di stare sola, per capirmi e fare ordine in me stessa, per ricostruirmi, perché l’amore tormentato con Ivano mi aveva distrutto.

D. Ha mai pensato di fare un altro mestiere?
Sì, ci ho pensato seriamente. Ma altrettanto seriamente mi sono resa conto che non ero capace di fare altro che cantare.

D. La canzone che ha presentato a Sanremo è La nevicata del ‘56. Questa è una data importante per lei?
Rappresenta la fine dell’infanzia – allora io avevo nove anni – e di un periodo felice. Felica perché, prima, ogni cosa era al suo posto, tutto era completo: avevo un padre, una madre e delle sorelle. Poi nel ’57 i miei si sono separati e io sono caduta in un baratro, perché nella mia vita, improvvisamente, ho visto il vuoto.

D. I suoi amici fanno parte dell’ambiente della musica?
Non necessariamente: i miei amici appartengono a diversi ambienti.

D. E per quanto riguarda il suo look, come preferisce vestire?
Mi piacciono tutti gi abiti di Giorgio Armani. Amo la sua eleganza, il fascino sottile delle linee, la ricerca nei tessuti e nei colori, la creatività negli abiti da sera. Con i suoi vestiti, mi sento a mio agio, perfettamente a posto in qualsiasi momento della giornata, e molto femminile alla sera..

D. Ha un sogno che le piacerebbe vedere realizzato?
Sì, ed è un sogno vicino vicino. Mi piacerebbe trovare un’isoletta, con un pianoforte in casa, e tanto basilico e peperoncino intorno.

D. Come sono i rapporti in famiglia, e in particolare con la sua famosa sorella?
Loredana attualmente è sposatissima, e insieme a Borg pensa addirittura di allargare la famiglia. Non la vedo e non la seno da tantissimo tempo, ma anche se non ci telefoniamo quasi mai, siamo molto legate. Ho invece un rapporto bellissimo con mia sorella più piccola, Olivia, e un grande splendido rapporto con mio padre, con il quale c’è stato un black out di anni. Ma abbiamo recuperato, e adesso gli sono legatissima. Poi ci sono tante zie, con le quali vado d’accordissimo.

 D. Quando ha ricominciato a cantare, prevedeva un rientro così alla grande?
Assolutamente no. Son felice di avere ritrovato la mia dimensione di artista, ma non mi aspettavo di ritrovare tanto pubblico, ancora più grande di quello che avevo lasciato. Constatare di essere così amata mi ha dato un’immensa emozione.

 D. Ci sono dei musicisti con i quali le piacerebbe collaborare?
Ce ne sono diversi, che stimo molto: Pino Daniele, Francesco De Gregori, Claudio Baglioni…e Lucio Dalla, che considero il più grande cantante che abbiamo in Italia.

D. Stare fuori dalle scene musicali le è costato molto?
Tantissimo. Non è facile rinunciare a un pezzo di se stessi. Questa è stata la cosa più dura da superare.

D. Se dovesse definire il suo carattere, che aggettivi sceglierebbe?
Direi che sono pazza! Voglio dire che ancora oggi mi capita ogni tanto di vivere alcuni momenti strani, durante i quali mi domando che cosa voglio davvero. Perché a volte mi rendo conto di essere incoerente.
D. Si piace fisicamente?
Nemmeno un po’. Ma ho imparato ad accettarmi. Sono io, e allora mi sono costretta a innamorarmi di me. E’ stata dura!

Annalisa Romagnosi per Tempo donna 1990

 

Il video de "La nevicata del '56"
http://www.youtube.com/watch?v=8keTrshFn5M

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