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giovedì 15 gennaio 2009

Il ritorno di Mimì. Intervista a Mia Martini


Per la canzone italiana è il momento dei grandi ritorni. Prima Alice, poi Claudio Baglioni, ora Mia Martini. L’interprete di ‘Piccolo uomo’ si riaffaccia al proscenio dopo quasi tre anni di silenzio con un album che si intitola ‘Mimì’ inciso per la sua nuova casa discografica, la ‘Drogueria di Drugolo’, sotto la guida di Dick Halligan, produttore e arrangiatore.

Con il coraggio e la tenacia della gente calabrese, Mia Martini riprende il discorso, dopo la lunga pausa, su basi completamente nuove, in questi tre lunghi anni ha studiato parecchio (solfeggio, armonia, composizione), ha letto molto, ha composto canzoni. Con questo disco, Mia Martini entra in una nuova e più vasta dimensione, debutta in veste di cantautrice. E’ profondamente cambiata Mimì – così la chiamano gli amici – cambiata nell’espressione, cambiata nello stile interpretativo, cambiata nel carattere.

Ora che si è compiutamente realizzata sul piano artistico mi è apparsa più serena, più sicura di sé: “Sono tornata / torno a volare / io sono pronta / a ricominciare / sarò più forte / sarò più vera”. Così comincia il brano ‘Sono tornata’, una canzone – e non è la sola – di chiaro taglio autobiografico.

Ho cominciato ad esibirmi in pubblico a tredici anni. Facevo serate in locali modesti accompagnata da un trio del quale era leader Toto Torquati. Cantavo pezzi di Ray Charles, Aretha Franklin, Julie Driscoll. Sistematicamente dopo la prima sera i proprietari dei locali ci mettevano alla porta sostenendo che la scena iniziale della ragazzina – che ero io – che accompagnava al pianoforte il musicista cieco era troppo patetica, dava fastidio alla gente che era venuta per divertirsi, per ballare.”


“Qui, di nuovo qui / io contro il tempo / son qui / e ancora canto…ti canto rabbia / pazzia / ancora mi invento per me / io canto per me.”
Sono i versi della canzone “E ancora canto”, versi firmati da Mia Martini che con questo album entra nella nuova dimensione di cantautrice, decisa a tornare in vetta. Mimì vive a Segrate, a pochi chilometri da Milano, in una casa in mezzo alla campagna e trascorre le sue giornate studiando musica ( suona la chitarra, il flauto, il pianoforte), leggendo e preparando pranzi squisiti.


“Al contrario di molte mie colleghe io in cucina sono brava. La mia specialità sono le lasagne con il pesto: il basilico lo coltivo sul terrazzo di casa mia, insieme con altri ortaggi. Mi piacciono i sapori della natura, le cose fresche e genuine. Se qualche volta ho dei dubbi telefono a mia zia a Bagnara e mi faccio dare spiegazioni, mia zia è una cuoca eccezionale, è la mia maestra".

Mimì, in questi tre anni di studio hai seguito quanto stava accadendo nel mondo della canzone italiana?

Ho seguito gli avvenimenti con un certo interesse attraverso i programmi della televisione e della radio ma non ho scoperto grandi novità. Mi piace molto la musica di Pino Daniele, mi piace il modo di cantare di Eduardo De Crescenzo, mi piace la grinta di Alice. Spesso, purtroppo, ci sono giovani che cominciano bene ma poi sbracano subito: il caso della Rettore.”


di Marcello Fratoni da “Il Messaggero” 1981

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