Cara Mimì,
è possibile che siano già passati 15 anni? E' proprio vero che il dolore, quando vero e autentico, è incapace di essere guarito, o almeno lenito, dal passare del tempo. La cicatrizzazione è lontana a venire, come accade per tutte le grandi passioni. Mi ricordo come fosse ieri quelle immagini caleiodoscopiche che la televisione mostrava quel giorno, il senso di impotenza, rabbia, vuoto e tristezza che si alternavano all'ascolto di quella notizia. Data in così tanti modi, con così tanta violenza, con degli zoom implacabili sulla tapparella abbassata della tua nuova casa al Cardano al Campo, con le ricostruzioni e le divigazioni così stridenti rispetto alla tragicità della notizia e così poco rispettosi della tua dignità di donna, prima che di artista. Senza parlare dei novelli e resuscitati amici che, a scapito di qualsivoglia spirito di coerenza, erano pronti ad animare di interviste e di opinioni i tanti mass media che penetravano la notizia. Ma sappiamo che questo è il tragico gioco del caravanserraglio mediatico, pieno di saltimbanchi, trapezisti, giocolieri e pagliacci che devono necessariamente sbranare l'evento, sminuzzarlo, tagliarlo a brandelli pr apportare la propria versione, creandone una del tutto nuova e così lontana dalla verità dei fatti.
Molti dicono che ci si rende conto di avere perso qualcosa di importante soltanto quando si ha la consapevolezza di averla persa per sempre. Non è la mia regola, così come la tua. Per quanto potessero dividerci chilometri di distanza, il costante pensiero, la voglia di sentirsi, la brillantezza e l'entusiasmo della tua voce, alla fine delle tante, innumerevoli tappe nei paesini più sperduti di questa italietta, cancellavano, come un colpo di spugna, qualsiasi presunto allontanamento. Ed io così piccolo e tu così grande, fiera, combattiva. Viversi giorno per giorno, perdersi nelle tue canzoni, viaggiando al di sopra del tempo e delle cose.
Come deve essere bello, cara Mimì, poter librarsi alti sopra tutto e tutti, sopra ogni forma di maldicenza e cattiveria, sopra i finti amori e le vane passioni, sopra ogni dispiacere e delusione. Purtroppo sei stata la vittima di un sistema così poco razionale, così aggressivo e violento nel quale la tua persona è uscita distrutta, sola e spesso senza forza. Ma sapevi rinascere, come l'araba fenice, attraverso la musica...e ancora oggi risplende la tua dedizione incondizionata per la musica che, per quanto si possa essere intrecciata con sangue e sudore a parentesi di affetto, di amore e distruzione, è stata l'unica arma per resistere e combattere, capace di non poter essera rea di tradimento. Una corazza forte e lucentissima, come rivederti con gli occhi chiusi, le mani strette al microfono e la voce libera di poter arrivare "dove il cielo va a finire".
E ancora oggi, mi fanno ridere, con un sapore grottesco e amaro, i fiumi di parole e di inchiostro che continuano a scorrere per ricordarti. Come se ad un vaso fragilissimo e prezioso appena rotto, valesse ancora qualcosa chiedersi il perchè, il per come...L'unica cosa che davvero si dovrebbe fare è recuperare i tanti cocci e valorizzarli dando una dignità e una giusta e precisa collocazione.
Sì, ti vedo. Stai interrompendo con una fragorosa risata e con quelle tue esternazioni mutuate dalla nostra cara Napoli il mio discorso; tanto perdersi in amari "se e ma" non può produrre che nuove stilettate al cuore...
Ma lasciamo perdere i revival, così come abbiamo aperto il cassetto dei ricordi per viaggiare velocissimi in tanti fotogrammi convulsi, è giusto richiuderlo per pensare al domani. Non posso, cara Mimì, pensare e ricordarti solo al passato. Non è da me arrendermi e riporre con nostalgia chi ha fatto parte di me, quello per cui ho dato un pezzo di anima, ciò che ho saputo coltivare per tanto, mai troppo tempo. Da tutto lo straordinario e magnifico percorso di una vita, bisogna saper cogliere il fiore della distruzione e l'amaro della edificazione.
Da quelle tue parole, dette con dolcezza infinita, ho saputo cementificare il leit motiv della mia esistenza, così come le ho riportate nella mia tesi di laurea e in ogni contesto felice o desolante: "PER ASPERA AD ASTRA, solo attraverso le difficoltà si raggiungono le stelle". E il fatto che tu sia fra quelle stelle brillanti e luminose che, apparentemente lontane e irraggiungibili, si stagliano in mezzo al cielo per orientare il cammino del viandante, non significa che non si possa parlare al presente. Mimì eri, Mimì sei, Mimì sarai. Mia cara compagna di viaggio, è inutile alzare gli occhi quando si ha la consapevolezza che qualcuno è qui con te, vicino e pronto a darti la forza per andare avanti.
Esattamente come un diamante in mezzo al cuore, ormai nulla può cancellarti, nemmeno le abrasioni che il tempo e la vita possono infierire sulla tua anima. E se la costruzione di un amore spezza le vene delle mani, mescola il sangue col sudore se te ne rimane...direi che ormai possiamo dirci in vacanza con la nostra bella villetta condonata, con tanto di fiori, piante e animali, a prova di terremoto e di qualsivoglia calamità naturale.
Sorrido. E sorridi anche tu. E' giunto dunque il momento, eliminata la tangente, di trovare un amore senza pizzo ma con tanti merletti. Ce la faranno i nostri eroi? Io dico di sì, l'importante è che non siamo certi di non perderci. O no?
Ciao Mimì, ti abbraccio
Note di Luigi Iacobellis
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