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martedì 2 novembre 2010

I Momenti sì i momenti no di Mia Martini


Milano, febbraio 1974
Cambierà genere di canzoni e farà del teatro leggero; ecco la nuova Mia Martini che ha deciso di trasformare completamente il suo personaggio. Tutto però è legato allo spettacolo col quale debutterà sulle scene a fianco di Lucio Dalla, e al suo quarto LP la cui uscita è ormai prossima, Mia, insomma, vuole rinnovarsi, anche se probabilmente la vedremo ancora ves-ita dei suoi preziosi stracci, con le sue catene, i ciondolini, le spille della nonna, le collane di cristalli colorati.

A proposito del 33 giri, Mia dichiara
:
«Sarà completamente diverso dai precedenti che ho inciso; molto ritmo, molto divertimento, Canterò tra l'altro una canzone greca e una di protesta: "Ruba", scritta da Antonello Venditti. E in ogni mia canzone ci sarà un sottofondo più o meno accentuato di musica brasiliana».

Per quanto riguarda il Festival di Sanremo, Mia non ha alcuna intenzione di parteciparvi, «Non l'ho fatto finora», dice, «e non vedo perché dovrei farlo adesso, io credo in due sole manifestazioni canore: il Festivalbar e la Gondola d'oro di Venezia. E poi devo cominciare a prepararmi per lo spettacolo teatrale con Lucio Dalla. Come attrice non avrò un ruolo troppo difficile, perché io sono completamente digiuna di teatro e preferisco procedere per gradi. Diciamo che questo spettacolo sarà per me una specie di tirocinio, di prova generale al termine della quale il pubblico deciderà se la mia strada è quella o se fuori dal mondo della canzone non valgo proprio nulla»

È difficile spiegare come mai Mia abbia deciso di fare del teatro. Ma è facile capire, invece, parlando con lei, che non è l’ambizione a spingerla, nè il desiderio di imitare le varie Vanoni, Milva, Zanicchi o addirittura sua sorella Loredana Berté, ormai affermata sulle scene. Piuttosto è un bisogno prepotente di trovare nuovi mezzi di espressione. La sua sensibilità e la sua ricchezza spirituale si notano chiaramente nel modo con cui ci parla del suoi momenti si e momenti no.

QUANDO SONO TRISTE
Mi accade raramente di essere veramente triste, mentre sono quasi sempre malinconica: è nel mio carattere; anzi la malinconia è la mia linfa vitale. Così capita per il contrario: difficilmente sono veramente felice, ma, allegra si, sempre pronta a vivere i momenti più belli della vita.

QUANDO MI SVEGLIO
E’ un dramma l’idea di alzarmi. No, è una tragedia. insomma è una cosa bruttissima che cerco di rimandare con le scuse più puerili che mi vengono in testa, magari dicendo che non ce la faccio, perché ho una gamba rotta o la febbre a quaranta. Quando invece vado a dormire, ho due stati d’animo diversi: o sogno il letto da ore, e allora mi addormento subito profondamente: o non ho sonno, e allora faccio le cose più impensate per tirar mattina.

QUANDO LAVORO
Lavoro. e basta, guai a chi mi disturba. Sul lavoro mi considero una tedesca: metodica, intransigente, non penso ad altro perché escludo dalla mia mente ogni altra cosa.

QUANDO LITIGO
E’ molto difficile che mi capiti di litigare e comunque mai sul lavoro. Al più qualche battibecco, perché il mio carattere calmo, non permaloso, mi impedisce di avere reazioni spropositate. Ma è anche vero che qualche volta sbotto in questo caso, però, si può star sicuri che mi hanno rotto le scatole almeno per un anno di seguito.

QUANDO SBAGLIO
Mi capita spesso purtroppo. Ma non me la prendo perché considero l’errore un'esperienza utile in ogni caso. E poi i casi son due: o sbaglio d’impulso, perché prendo decisioni avventate che poi mi seccano terribilmente; o sbaglio dopo aver riflettuto a lungo e considerato tutti i lati di un problema, e allora mi dico che ho fatto il possibile, pazienza...

QUANDO MI FANNO UN COMPLIMENTO
Non mi piacciono, i complimenti. Non mi piacciono perché temo nascano dall'adulazione; oppure perché sono talmente ovvi e allora mi lasciano insensibile, se non addirittura avvilita e irritata.

QUANDO PASSEGGIO TUTTA SOLA
Ora non capita più come una volta. Da piccina, invece, passavo intere giornate da sola sulla spiaggia o in campagna, a correr dietro alle lucertole. No, temo di non aver più la possibilità di fare una cosa così semplice, come passeggiare da sola. E’ una cosa che rimpiango e mi mette addosso una dolce nostalgia.
QUANDO SORRIDO
Sorrido spesso, rido poco. Sorrido quando il pubblico mi apprezza, perché mi sente vicina e io lo sento vicino. Rido al cinema o quando ascolto una barzelletta molto divertente. Ogni tanto, ma poche volte davvero, piango anche. E’ uno sfogo che non ho mai per un motivo preciso, per quanto doloroso sia: piango per tante cose insieme, per la stanchezza unita ad un malumore improvviso e a un pò di nervosismo, ad esempio.

QUANDO MI PRESENTANO DEGLI SCONOSCIUTI
Solitamente provo molto piacere, anche se resto sulle mie e per questo rischio di passare per una che si dà un sacco di arie, una ragazza che si è “montata” per il successo.

QUANDO RIMANGO SOLA CON ME STESSA
E’ la cosa più bella che mi possa capitare durante la giornata perché ho assoluto bisogno di isolarmi nel mio mondo
lasciar galoppare i pensieri a briglia sciolta, rincorrere sogni. fantasie, emozioni. Vivo un’altra vita, insomma, evadendo da un mondo reale che: in un modo o nell’altro, cerca sempre di strumentalizzarmi.

Bruno Donati per Teletutto

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